TRIESTE Il prossimo viaggio che Katia Aere, medaglia di bronzo nella handbike a Tokyo 2020, ha in programma è a Parigi 2024. «Se qualcosa dice la mia storia, è di non aver paura di mettersi alla prova e di scoprirsi», ha spiegato ieri l’atleta di Spilimbergo, che la Cna Giovani Imprenditori del Friuli Venezia Giulia ha voluto come testimonial dell’incontro “NEXT CNA. Ripartenza, ecosostenibilità e innovazione: storie di donne imprenditrici”. Organizzato al Marina Lepanto di Monfalcone e coordinato dalla direttrice de Il Piccolo Roberta Giani, l’appuntamento ha messo in rete le esperienze di Gloria Clama, finalista dell’ottava edizione di Masterchef Italia e titolare del ristorante Indiniò, Francesca Bardelli Nonino, influencer della grappa, rappresentante della sesta generazione della famiglia Nonino, Gaia Comaro, sales&export manager di Apicoltura Comaro, e Luisa Dri, imprenditrice del benessere, alla guida di un centro estetico di eccellenza a Trieste.
«Trasformare “quella cosa lì” in opportunità, come mi ha detto Alex Zanardi, è il più grande segreto che sono riuscita a svelare a me stessa», ha sottolineato Katia Aere, definendosi «una capace di sovvertire i pronostici da sempre». Dalla nascita, prematura di oltre due mesi all’inizio degli anni’70, alla disabilità, arrivata all’improvviso, devastante, nel 2003, quando le viene diagnosticata una rara malattia autoimmune che le distrugge la muscolatura, impedendole di muoversi e di alimentarsi. «Quello che mi ha fatto più male è che mi ha tolto l’identità», ha spiegato, raccontando della fortuna di crescere «in una famiglia dove si respirava sport». Nasce anche grazie all’atletica leggera fatta da ragazzina quella forza mentale che nel 2008, quando perde la funzione respiratoria, le dice di entrare in acqua, di cui ha il terrore, per poter fare l’idrokinesiterapia fondamentale per arginare i danni della malattia. Lì Katia Aere capisce che «se puoi pensarlo puoi farlo» e, di fatto, non smette più di superarsi, diventando nuotatrice paralimpica e facendo incetta di medaglie per poi sognare le Olimpiadi, pensando ad Alex Zanardi, visto vincere a Londra 2012 e poi conosciuto a Maniago nel 2018. Assieme ad Alex Zanardi Katia Aere incontra però anche l’handbike e una nuova passione che la porta a Tokyo. «Prima di arrivare alla mia nuova vita ho però buttato via anni, pensando a cosa non riuscivo più a fare – ha sottolineato ieri –, ma quando ho capito che la mia diversità era un punto di forza mi sono appropriata di una nuova identità. Ognuno ha la sua diversità e la sua storia, ma, come dimostrano anche queste donne che fanno impresa, conta superare i limiti e le paure» .
Per diventare, magari, qualcosa di diverso rispetto al percorso, anche di studi, intrapreso, come hanno spiegato Gaia Comaro, laureata in Ingegneria aerospaziale all’Università di Padova, con il sogno di fare la pilota, che poi ha scelto di portare le proprie competenze nell’azienda di famiglia, e Luisa Dri, laurea in Ingegneria chimica, che ha seguito la sua passione, unendola alla formazione. Grinta, testardaggine e amore per il territorio, quello della Carnia, hanno permesso invece a Gloria Clama di aprire il suo ristorante e poter dire: «Qualcosa di buono l’ho fatto».
In azienda assieme a nonna, mamma, zie (e il nonno), Francesca Bardelli Nonino ha raccontato di una famiglia, e di una realtà imprenditoriale in cui la passione è un fattore imprescindibile. A dar il via alla serata è stato il presidente regionale Cna Fvg Maurizio Meletti, sottolineando come l’evento abbia voluto essere un laboratorio di idee, mentre a concludere i lavori è stato i lavori Massimiliano Petri, presidente Cna Giovani Imprenditori.