Thélios, la società eyewear del leader mondiale del lusso LVMH, vuole crescere ai piedi delle Dolomiti. Già oggi è a quota “doppia” rispetto alla media del settore. I rincari energetici non la fermano. Non ha nessuna necessità di ridurre l’orario o di far ricorso alla cassa integrazione. Anzi. A fine anno arriverà a circa mille posti di lavoro a Longarone, altri ne creerà in quello che sarà il “secondo polo” di Auronzo. Lo ha detto Alessandro Zanardo, amministratore delegato dall’inizio d’anno, presentando ieri la nuova Casa di Longarone, in occasione delle cosiddette Les Journées Particulières del Gruppo Lvhm, in agenda oggi e domani. Erano presenti alla ricognizione anche Helene Zago, direttore risorse umane, e Gianluca d’Avanzo, direttore industriale. Da non dimenticare che la denominazione Thélios, nasce dai nomi delle divinità greche Theia, dea della luce e della vista, ed Helios, dio del sole.
Occhiali da sole e montature da vista per alcune delle Maison del portfolio Lvmh. La struttura, visitata ieri, è completamente autonoma sull’intero ciclo produttivo dell’occhiale: dal design, alla creazione dei prototipi che poi andranno in produzione e dopo aver superato una serie di controlli incrociati sulla qualità potranno finalmente andare in distribuzione nei mercati di tutto il mondo. Quando esce dalla manifattura, dunque, l’occhiale è un gioiello perfetto caratterizzato da un’eccellente standard di qualità.
Zanardo, cosa vi riserverà il futuro?
«Continueremo con il nostro piano di sviluppo. Lo scorso anno abbiamo avuto un notevole aumento di fatturato».
Quindi Thelios è in salute.
«Thélios è stata fondata nel 2017. L’anno scorso sono entrati nel portfolio marketing due brand importantissimi, Dior e Fendi, quest’anno è entrato Givenchy. L’anno scorso ha fatto un cambio di mezzo miliardo a livello di produzione e fatturato, moltiplicato per cinque sostanzialmente. Quest’anno stiamo continuando a crescere a doppia cifra; siamo al doppio di quello che è la crescita del mercato. Questo non solo per i nostri brand, ma anche perché ci stiamo focalizzando molto sulla crescita internazionale del prodotto».
Come stanno andando i mercati?
«Noi abbiamo una presenza in Europa consolidata, i nostri mercati principali sono quelli di Francia e di Italia. Gli Stati Uniti sono stati uno dei motori della crescita di quest’anno. Avevamo una struttura, l’abbiamo potenziata molto, abbiamo investito per accrescere il business locale».
Gli anni prossimi? L’Asia, la Cina?
«In Cina abbiamo costituito due team, uno ad Hong Kong e uno a Shangai, dove quest’anno abbiamo aperto un ufficio. Ovviamente la situazione è ancora precaria, in quei territori, però i nostri orizzonti di crescita futuri puntano ancora a questi mercati».
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Siete presenti in dodici Paesi. E Longarone?
«Il nostro cuore pulsante rimarrà Longarone. Anche se siamo diventati una piccola multinazionale».
Con quale ricaduta per l’occupazione?
«Quest’anno abbiamo introdotto circa 200 persone, entro la fine dell’anno altre120, per cui saremo appena appena sotto i mille collaboratori. 1300 complessivamente nel mondo».
E l’anno prossimo?
«Nel 2023 continueremo ad assumere, sia nella produzione, che per quanto riguarda le figure indirette, a cominciare dagli ingegneri».
Ma li trovate i giovani ingegneri? E le altre figure professionali?
«Sì. Le persone riusciamo a trovarle, soprattutto i giovani. E questo perchè offriamo non solo un lavoro, ma una professionalità in un contesto in cui è piacevole lavorare e si ha modo di crescere. In questo senso, l’essere entrati al 100% nel gruppo Lvhm ha un grande significato perché ci siamo inseriti in contesti globali ai vertici dell’eccellenza. Il che rappresenta una grande attrattiva».
E poi, immaginiamo, gli incentivi.
«Incentivi? Abbiamo un sistema di welfare significativo, attraverso il quale integriamo lo stipendio normale con dei servizi aggiuntivi».
Le prossime acquisizioni?
«Ci concentriamo su quelle che abbiamo perchè sono importanti a livello sia produttivo che commerciale. Vogliamo inoltre continuare a consolidare la distribuzione e avere una integrazione sempre più forte con le maison che hanno una rilevanza mondiale nei principali brand del lusso».
I giovani che assumete non vi pongono il problema della casa? Che magari non hanno.
«Certo. È vero che questo tema esiste. E noi ci stiamo riflettendo».
Quanto, invece, al tema energetico?
«Il tema energetico ha un impatto sul nostro conto economico. Ma non siamo un’azienda energivora. Stiamo mettendo in atto alcune azioni per ridurre i consumi. Questa, peraltro, è un’azienda nuova, pensata già ai fini del risparmio energetico».
Avete qualche “fantasia” per le Olimpiadi?
«Ancora nessuna immaginazione, mancano degli anni, ma i Giochi sono un evento importantissimo per il territorio: ci stiamo pensando».
Non mi dica che la Fondazione Milano Cortina non vi ha telefonato per un’eventuale sponsorizzazione?
«Come per la Mostra del Cinema? Ancora no».
Vi ripeterete a Venezia, con la Mostra?
«Per altri due anni. È stata un vera occasione di visibilità per i marchi che rappresentiamo».
Non vi verrà l’intenzione di guardare oltre Longarone?
«Ad Auronzo. No, noi vogliamo dimostrare che restiamo nel territorio anche per valorizzare le persone del territorio. Persone che non solo vanno assunte, ma anche mantenute nella loro professionalità, anzi fatte crescere e su questo ci stiamo mettendo molto impegno».Fdm
