TRIESTE Se Atene piange, Sparta non ride. Wärtsilä non licenzia soltanto a Trieste, ma ha attivato una procedura di esubero anche a Vaasa, dove si trova il nuovo stabilimento chiamato ad assorbire la produzione finora effettuata a San Dorligo. I media locali riportano che la corporation ha deciso di ridurre di 77 unità il personale dell’impianto denominato Sustainable Technology Hub (Sth), inaugurato a giugno in Finlandia.
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Secondo quanto si legge, Wärtsilä ha avviato una riorganizzazione globale delle sue operazioni nel campo dell’energia. Ciò comporterà l’uscita di 77 lavoratori del comparto Energy Solutions. I numeri sono ancora ipotetici: certezze sull’entità dei licenziamenti si avranno solo al termine delle trattative con i sindacati. Secondo il ceo di Wärtsilä Finland Hannu Mäntymaa, l’operazione va inquadrata come una ristrutturazione, che cancellerà delle posizioni e potrebbe aprirne altre. «Quanti posti di lavoro cesseranno non è ancora chiaro – dice Mäntymaa – né quanto ciò impatterà su Vaasa». Le negoziazioni sono nella fase iniziale e il ceo si limita a invitare i lavoratori a valutare la possibilità di trasferirsi in altri siti del gruppo: «Abbiamo molte posizioni vacanti a livello globale e stiamo cercando di trovare le migliori soluzioni possibili».
I 77 esuberi sono un piccolo numero se parametrati ai circa 3 mila dipendenti operanti a Vaasa, cui si somma un altro migliaio di persone fra Helsinki e Turku. Si tratta comunque della riprova che la multinazionale ha avviato un percorso di ridimensionamento per far fronte alla recessione. La contrazione del personale va ora a riguardare il ramo energia, a poche settimane dal deposito della memoria difensiva in cui la multinazionale scriveva che il settore dei motori 4 tempi ha accumulato nell’ultimo biennio perdite da 25 milioni all’anno fra Trieste e Vaasa. Nel corso del procedimento per condotta antisindacale, gli avvocati di Wärtsilä hanno chiarito che la corporation è afflitta da una crisi di «sovraccapacità»: dal post pandemia in poi, l’azienda ha prodotto la metà del suo potenziale, dovendo misurarsi con aumento dei costi di materie prime ed energia, cambi di strategia dettati da transizione energetica e digitalizzazione, tensioni geopolitiche e frenata imposta dal Covid.
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Il nuovo hub di Vaasa è stato inaugurato a giugno alla presenza del ministro dell’Economia finlandese Mika Lintilä e presentato come un centro avanzato per lo sviluppo di motori e generatori pensati per la transizione ecologica, grazie all’impiego di tecnologie digitali e combustibili di nuova generazione, dal metanolo all’idrogeno. L’investimento vale 250 milioni. Il 14 luglio Wärtsilä ha annunciato di voler trasferire qui tutta la produzione europea, chiudendo con la realizzazione di propulsori in Italia.
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Il percorso si sta tuttavia presentando meno agevole del previsto. Al di là dei 77 licenziamenti in programma nel settore energia, il trasferimento della capacità produttiva da Trieste a Vaasa non è cosa fatta. Fonti interne alla corporation riferiscono che il sito finlandese non è per ora in grado di soppiantare in toto l’apporto della fabbrica di San Dorligo. La produzione triestina è quasi ferma per la scelta di cessare i rifornimenti di componentistica e la multinazionale ha spostato a Vaasa la produzione di 9 motori per Fincantieri, ma i lavori in Finlandia sono in ritardo.
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Le stesse fonti raccontano inoltre che l’impianto non è ancora attrezzato per la costruzione dei motori di maggiori dimensioni, che richiedono il sollevamento di carichi non gestibili con le pavimentazioni attualmente impiegate in Finlandia. Un’ispezione degli azionisti al sito finlandese è stata organizzata a fine settembre, probabilmente anche per verificare questo genere di problematiche e le tempistiche necessarie a risolverle.
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