Il sindaco di Lauco ha proclamato tre giorni di lutto cittadino, la Carnia piange le sei vittime - cinque persone affette da sindrome di Down e l’autista del mezzo della cooperativa Cuore 21 di Riccione - del terribile incidente stradale accaduto venerdì pomeriggio lungo l’autostrada A4.
Il giorno dopo la tragedia in Val di Lauco, dove i gruppi erano attesi, tutto parla di loro. Nonostante l’autunno abbia indossato l’abito migliore infiammando con i suoi colori più sgargianti il pianoro, qui resta solo il dolore.
«Un dolore atroce» afferma la presidente della cooperativa Zaffiria di Rimini, Alessandra Falconi, l’anima del progetto “Terre d’incanti” in corso da due anni nell’ex latteria di Vinaio e nell’altra struttura comunale in Val di Lauco.
Le vittime erano sei dei 21 cuori che avrebbero dovuto animare la festa di beneficenza trasformando il centro in un’osteria.
Le tavole ancora imbandite in Val di Lauco raccontano l’incredulità, il dolore profondo e lo smarrimento.
La tragedia ha rubato le parole agli abitanti del paese carnico, che apprezzano l’operato della cooperativa e fanno quadrato con delicatezza e affetto attorno alla sua presidente. «Ho proclamato già da oggi tre giorni di lutto cittadino – annuncia il sindaco, Olivio Dionisio –. Per Lauco questo è un colpo al cuore.
Alessandra e la cooperativa stanno facendo grandi cose per la nostra comunità con il progetto “Terre d’incanti” a Vinaio e Val di Lauco. Ci stringiamo alle famiglie delle vittime e alla cooperativa».
Anche il vicesindaco, Kascy Cimenti, si dice «rattristato» e il suo pensiero va a chi non c’è più: «Era già tutto pronto per la festa, era un evento atteso da tante persone».
La notizia ha scosso il paese e la Carnia intera. Il consigliere di opposizione e commerciante, Stefano Adami, prova a descrivere questo sentire: «Siamo sgomenti. Ci stringiamo attorno ai genitori, ai parenti e agli amici delle persone che hanno perso la vita, siamo al fianco di Alessandra colpita da un lutto così duro.
La cooperativa formata da persone squisite si è integrata bene nella comunità: si sono fatte subito voler bene, creano attività inclusive, coinvolgendo i ragazzi del paese. Sta lavorando molto bene pure con la Summer school dedicata a bambini e docenti. Oggi (ieri ndr) doveva essere un incontro conviviale».
I messaggi di cordoglio arrivano da tutto il Friuli e dagli invitati alla festa che prevedeva la condivisione delle piadine portate in Carnia dall’Emilia Romagna, e alla cena con la gente del luogo.
L’incidente sull’A4 ha gettato il piccolo borgo con i suoi dieci abitanti nel dolore più profondo. «Erano sette persone meravigliose – le ricorda una a una Alessandra Falconi –, stiamo malissimo.
Prima dell’incidente qui c’era una grandissima emozione perché in questi piccoli borghi di montagna anche un’iniziativa semplice, ma calda come il mangiare assieme sono attese da chi ci vive». Venerdì pomeriggio eravamo pronti ad accogliere chi arrivava dall’Emilia Romagna. Doveva essere una festa semplice in un autunno meraviglioso.
La presidente stenta ancora a crederci, «la valle in questo momento è così bella – continua in lacrime – che quasi non si riesce a capire come l’esplosione di colori, così dolce, possa proprio stare assieme a una notizia così crudele.
Eravamo qui, qualcuno beveva il caffè, altri chiedevano con cosa avremmo farcito la piadina, erano arrivati i formaggi dalle malghe. Sia noi che la comunità di Lauco eravamo felici insieme.
Stavamo aspettando “Cuore 21”, era la terza volta che veniva qui. Conoscevano benissimo queste borgate». La presidente cita Alfredo, il dipendente della sua cooperativa non nuovo in Val di Lauco. «Questa volta l’avrebbero accompagnato anche persone nuove perché da Riccione venire a Lauco era “la festa”.
C’erano l’ex sindaco di Riccione, l’educatrice e quattro ragazze con esperienza di lavoro in bar e ristoranti. Assieme, avremmo trasformato questo posto in una gioiosa osteria per un pomeriggio».
Falconi si lascia sopraffare dalla commozione prima di ribadire che l’evento era un modo «per stare insieme alle persone del paese e della montagna. Noi ci occupiamo di arte contemporanea e di pedagogia, promuoviamo progetti rivolti agli insegnanti, alle scuole e alle famiglie.
Per coinvolgere anche gli anziani di queste borgate organizziamo momenti in cui ci si conosce per stare insieme. Doveva essere questo: un momento a portata di tutti. Avremmo piantato assieme anche i bulbi nel giardino».