MORTARA. La Torre bissa il successo dell’anno scorso e si porta a casa la 49esima edizione del Palio “Città di Mortara”, noto come Palio dell’oca. Ieri (domenica 2 ottobre) la contrada giallo-nera, che in piazza Silvabella ha schierato l’arciere Marco Sironi, ha raggiunto per prima la casella 63 davanti a San Dionigi e Le Braide: sono così sette i palii conquistati, dietro San Cassiano (17) e Le Braide (12), ma davanti a Il Moro (5), San Dionigi (4), Sant'Albino (3) e Il Dosso, contrada non più esistente con una vittoria.
FESTA IN PIAZZA
Grande la festa, subito dopo la vittoria, arrivata verso le 18, dei contradaioli guidati dal presidente Valerio Pelli e dal capitano Daniel Fleba nella piazza centrale di Mortara, dove è stato alzato il drappo realizzato da Paola Amedea Savini. Presente anche il sindaco Ettore Gerosa, al suo primo palio con la fascia tricolore. «Sono molto contento – ha commentato a caldo – perché è stata una bellissima Sagra del salame d’oca, giunta alla 55esima edizione, e un altrettanto emozionante palio: un fine settimana da ricordare anche perché non ricordo così tanti mortaresi e turisti in giro per la città. Abbiamo presentato diverse novità, ma avremo tempo nei prossimi giorni per fare valutazioni approfondite».
TUFFO NELLA STORIA
Ieri Mortara si è rituffata nelle atmosfere rinascimentali. Grande l’emozione della sfilata storica, tornata dopo due anni di blocco causa pandemia: la corte del duca Ludovico il Moro Sforza (Mattia Callegaris) e della moglie Beatrice d’Este (Matilde Perfetto) e i rappresentanti della Torre, detentrice del Palio 2021, sono usciti da palazzo Cambieri verso le 15 per raggiungere le altre contrade. Poi il lungo corteo dei 400 figuranti in abiti rinascimentali al suono dei tamburi, preceduti dagli sbandieratori mortaresi. In piazza Silvabella gli occhi sono stati puntati sulle 63 caselle, su cui le “pedine umane” delle damigelle hanno avanzato in funzione dei punteggi conquistati dai rispettivi arcieri con la sessione normale e quella di “rapidità”.
Da quest’anno sono sparite le caselle bonus: tutte le contrade sono partite dalla casella “zero” e le pedine hanno iniziato a muoversi soltanto quando l’arciere ha totalizzato punti. Scopo del gioco era raggiungere per primi il punteggio di 63 in modo esatto. Per il resto, il salame d’oca è stato al centro dei menu degli spazi ristorativi “O che bontà” in piazza Monsignor Dughera e “Loca-nda” in piazza Vittorio Emanuele II. Centinaia le persone che si sono sedute ai loro tavoli e a quelli dei ristoranti e dei bistrot.
Umberto De Agostino
