IVREA. Sono 14 le persone che usufruiscono del reddito di cittadinanza e che da lunedì 26 settembre verranno impiegate nelle scuole di Ivrea a supporto del personale già esistente. Nei giorni scorsi la giunta guidata dal sindaco Sertoli ha dato il via libera al progetto con gli istituti comprensivi Ivrea 1 e Ivrea 2 confermando l’esperienza positiva del 2020 e del 2021 dei Puc, i Progetti utili alla collettività. Nel 2020 le persone che presero parte al Puc di Ivrea, il primo ad essere realizzato in Canavese, furono venti, mentre l’anno successivo appena sei.
Il Puc attivato quest’anno da Ivrea, insieme al Centro per l’impiego, si chiama “Insieme a scuola e al Nido”. Le 14 persone individuate, su una platea di percettori di circa 470, presteranno la loro opera nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria degli istituti scolastici Ivrea 1 e Ivrea 2, all’asilo nido Olivetti. Lavoreranno dal lunedì al venerdì per un minimo di 8 ore settimanali fino a un massimo di 16 in base alle esigenze. Il progetto durerà fino al 30 giugno prossimo.
Le finalità del progetto riguardano il corretto svolgimento dei servizi scolastici educativi in collaborazione con il personale scolastico ed educativo. Di fatto le 14 persone affiancheranno il personale già esistente con funzioni di supporto, e non di sostituzione, nelle mansioni tipiche del collaboratore scolastico nella vigilanza degli studenti, nel riordino e pulizia dei locali, come la sanificazione dei tavoli dove viene consumato il pasto, spazzatura e lavaggio dei pavimenti. Inoltre, il progetto prevede l’affiancamento dell’educatore per le attività di pre e post scuola e durante le attività di asilo nido dove le persone impiegate saranno quattro.
Per quanto riguarda le abilità e le competenze, ai percettori del reddito di cittadinanza non è richiesta alcuna competenza specifica, ma una buona capacità nel sapersi relazionare sia con gli studenti che con il personale scolastico. I percettori del reddito di cittadinanza, per legge, sono obbligati a partecipare ai Puc - che non sono in alcun modo assimilabili a prestazioni di lavoro - ma sono intesi come restituzione sociale di quanto ricevuto e un’occasione di inclusione e di crescita per i beneficiari del reddito e per tutta la cittadinanza. Le assenze non giustificate e reiterate sono considerate come mancata accettazione del Puc e dunque comportano la decadenza del contributo economico
