Un memoir, un documentato e poetico viaggio avventuroso di una coppia che ha vissuto oltre 40 anni assieme, intrecciando il loro privato e di famiglia con la grande storia mondiale.
Si intitola “L’età dell’entusiasmo. La mia vita con Tiziano” il primo volume dell’autobiografia di Angela Terzani Staude (Longanesi, pp.398, 25 euro), vedova del giornalista e scrittore scomparso nel 2004, presidente della giuria del premio letterario internazionale dedicato al marito dall’Associazione “Vicino/Lontano” di Udine.
«I ricordi col tempo diventano vaghi come i sogni, se non li si inchioda con le parole». Questo l’incipit del volume, scritto con linguaggio immediato, limpido, senza incertezze di stile, asciutto nella scelta lessicale e di ritmo. Documentato, anche con immagini del lascito fotografico Terzani.
Un’autobiografia scritta sui fondamentali appunti che con rigore e disciplina letteraria l’autrice ha “fissato” in un diario quotidiano iniziato quando aveva 15 anni. Pagine e pagine di tanti quaderni senza dei quali sarebbe stato impossibile ricordare i viaggi, le donne e gli uomini, i fatti storici vissuti in prima persona.
Pagine che nel libro appena uscito rilasciano la freschezza, la passione e l’immediatezza del vissuto. Dall’infanzia a Firenze dove l’autrice è nata nel 1939 all’incontro con Tiziano a casa di un’amica nel 1957, al matrimonio nel 1962 e ai primi viaggi in Europa per conto della Olivetti, all’esperienza negli Stati Uniti durante le rivolte dei neri, al Vietnam e alla Malesia, Cambogia, Laos, fino all’amatissima Cina.
Figlia di un padre pittore e di una madre architetta entrambi con origini tedesche, vissuta in un milieu colto, e cosmopolita la scrittrice è stata allevata seguendo principi di rispetto e liberà di scelte fondanti della sua famiglia certamente anticonvenzionale che non si oppose a un matrimonio di due giovani nati in contesti sociali differenti.
Lei a suo agio in palazzi aristocratici fra banchieri, intellettuali e ministri, lui figlio di un partigiano comunista e artigiano e di una madre cappellaia in una sartoria.
Fu un amore scritto su lettere di carta di riso, di scelte condivise, accanto a un uomo straordinario, svolgendo il ruolo di consigliera, madre di due figli e la professione di traduttrice dall’inglese e dal tedesco.
Fu lei a conoscere per prima Mario Spagnol, che diverrà per Longanesi lo scopritore del talento letterario di Tiziano. Sarà lei, davanti all’insofferenza del marito a vivere solo nella gabbia dorata dell’azienda di Ivrea, a suggerirgli di darsi al giornalismo. Inizieranno così le prime collaborazioni con il settimanale “Astrolabio”.
A metà degli anni ’60 il soggiorno americano segna un cambio di prospettiva, lo sguardo si apre a Oriente, ciò renderà possibile anni dopo, grazie a un intreccio di fattori favorevoli, il loro primo trasferimento a Singapore, con l’incarico per Terzani di corrispondente dal Sudest asiatico del settimanale tedesco “Der Spiegel” e di alte testate italiane.
Questa autobiografia è un resoconto avvincente come un romanzo, documentato come un reportage con in aggiunta il fascino intimo del diario personale.
Nell’arco di trent’anni la famiglia Terzani vivrà nelle maggiori città dell’Asia: Hong Kong, Pechino, Tokio, Bangkok e Delhi. Anni ai quali sono stati dedicati altri libri dell’autrice, usciti sempre per Longanesi, in continuità di collaborazione editoriale del marito fra i quali “Giorni cinesi” e “Giorni giapponesi”.
«Lasciammo Singapore per Hong Kong quando avevano vinto i comunisti», si legge nell’ultima parte del volume. Ma il racconto della sua vita straordinaria proseguirà con un secondo volume già in preparazione.