Per un mese iniziative, incontri e mostre tra Collegio Borromeo, Orto botanico, Biblioteca universitaria
Pavia apre i suoi giardini più prestigiosi con Horti Aperti, il primo Festival del Verde in città che durerà un mese (fino al 15 ottobre) e culmina questo fine settimana (16-18 settembre) fine settimana. È prevista anche una mostra-mercato di vivaisti, che proporranno collezioni di piante rare e curiose. Cultura del verde, biodiversità, cambiamento climatico sono le tre parole d'ordine scelte dai promotori dell'iniziativa e che saranno sviluppate nel corso di incontri, dibattiti, visite guidate e lezioni.
Il programma di domenica
Horti del collegio Borromeo (ingresso viale Lungo Ticino 56 o via Tosi 5)
- Ore 10.00-19.00 Mostra mercato delle meraviglie
- Ore 11.00 Dal Parco della Vernavola alle aiuole in città, la rigenerazione degli spazi verdi. Intervengono Massimiliano Koch Assessore Urbanistica e Ambiente, Mariangela Singali Assessore alla Cultura, Lino Zubani (Flora Conservation), Valerio Deho, Critico d’arte
- Ore 14.00 Cosa possono fare i singoli per contenere il surriscaldamento del pianeta? Stefano Mancuso, botanico e divulgatore,con Silvia Assini, botanica del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia
Orto botanico / DSTA
-Dalle 10.00 alle 18.00 Chiostro Orto Botanico IX Edizione della Mostra Varietà tradizionali a rischio di estinzioni ed erosione genetica in agricoltura
- Ore 10.00-13.00 Visite guidate alla Banca del Germoplasma Vegetale dell’Università di Pavia. Evento del progetto Resilient
- Ore 12.30-13.30 Spazio antistante la Banca del Germoplasma Assaggi di polenta di mais “Ottofile” del Pavese e altri mais. A cura della Pro-loco di Carbonara al Ticino
- Ore 15.00-17.30 Aula A Recupero e valorizzazione di varietà locali tradizionali. Convegno finale del progetto Core-Save
- Ore 17.30 Al Platano di Scopoli Dal peperoncino al peperone di Voghera. Con Nicola Ardenghi curatore OrtoBotanico Pavia e Andrea Olezza di Slow Food
I tre luoghi delle meraviglie
Tre i luoghi cittadini che ospitano la rassegna: l’Orto Botanico dell’Università di Pavia, che nel 2023 festeggia 250 anni di fondazione, la Biblioteca Universitaria e gli Horti del collegio Borromeo, che si presentano in una nuova veste, con un percorso d’arte contemporanea di grande rilevanza, in dialogo con un habitat che cura la biodiversità e un recupero architettonico, che ospiterà un progetto di educazione alimentare. «Il collegio crede fermamente nella capacità di fare rete in città» ha dichiarato il rettore Alberto Lolli alla presentazione del festival.
Gli Horti
Era dal 2007 che gli Orti del collegio Borromeo non si svelavano interamente al pubblico. E in quella occasione accolsero Papa Ratzinger in visita a Pavia. Ora, dopo 15 anni di progetti e di lavori, i cancelli vengono riaperti per mostrare il luogo - di straordinaria bellezza -in una veste nuova. Il Parco Horti - ha chiarito il rettore Alberto Lolli - diventerà uno spazio pubblico (da girare scaricando un’app) e assolverà ad almeno tre funzioni: habitat naturale, percorso di arte contemporanea e luogo di inclusione sociale.
Sabato alle 17 l’inaugurazione (a numero chiuso, così come il concerto che seguirà, alle 20.30, di Paolo Fresu e Uri Caine).
Un parco naturalistico, nel quale sono stati realizzati differenti habitat per valorizzare e salvaguardare la biodiversità. Oltre 3mila nuovi arbusti e piante favoriscono l’approdo e la conservazione dell’avifauna locale. «Sono stati tracciati anche nuovi percorsi d’acqua – spiega Lolli – Uno, in particolare dove aveva sede l’antica Darsena. E’ stato possibile portare a compimento il progetto grazie alla collaborazione con Orto Botanico, Oasi di Sant’Alessio e Corpo Forestale dello Stato».
Un giardino dell’arte che accoglie l’esposizione permanente di opere d’arte contemporanea in mezzo a piante e arbusti selezionati da un gruppo di studiosi sono state posizionate sculture e un murales di grandi dimensioni, realizzati da Nicola Carrino, Marco Lodola All’ingresso ci si imbatte subito nei suoi Beatles), Arnaldo Pomodoro (che ha riportato a Pavia, immerse in uno specchio d’acqua, le grandi colonne della sua Triade), Gianfranco Pardi, Salvatore Cuschera, Ivan Tresoldi (sue le “scaglie” o poesie visuali che “fioriscono” sulla parete di un edificio di confine) e David Tremlett.
Nel parco sono affiorate di recente, grazie a uno scavo archeologico, anche le mura della chiesa di San Marco in Monte Bertone, eretta neol XII secolo, luogo di culto per i tanti marinai che, con le loro navi, raggiungevano Pavia, città che allora ospitava un attivo porto fluviale.
«Ci guida inoltre l’impegno verso l’inclusione sociale, la promozione del volontariato e la difesa della sostenibilità – ha aggiunto il rettore –. La manutenzione del verde e degli spazi sarà affidata ai ragazzi della Casa del Giovane, la sorveglianza ad alcune persone segnalate dai Servizi Sociali del Comune. E il ristoro sarà luogo di promozione di educazione alimentare. Ha un nome simbolico, “Zero”. Perché con Planeat vogliamo promuovere zero spreco, zero pregiudizi e km zero.
L’idea del festival: «Si vince facendo rete»
L’idea del festival del verde in città Horti Aperti nasce nel 2021 dall’associazione Ticinum Festival che lungo la strada ha coinvolto molte altre realtà: dal Sistema museale d’ateneo, al Borromeo, dall’Università alla cooperativa Compagnia della Corte, dalla Biblioteca Universitaria di Pavia alla fondazione Bussolera Branca fino al Comune di Pavia.
«Un progetto corale che ha saputo convogliare l’attenzione di enti, privati e fondazioni – ha spiegato il presidente dell’associazione Carlo Gariboldi –. Permettendoci di creare una manifestazione dal respiro più ampio, non solo cittadino. Penso ad esempio a uno sponsor come Erbolario, attento alla tematica della natura. La ostra idea è che ci si debba aprire, proporre nuovi stili di vita, modelli differenti ispirati alla bellezza dei luoghi e della natura».
Il logo di questa prima edizione del festival del verde è firmato da un artista di fama internazionale, Marco Lodola, che però vive e lavora a Pavia. Una città ricca di risorse che spesso faticano a interagire. Sulla necessità di unire le forze «per promuovere luoghi straordinari della nostra città» ha insistito anche il sindaco Fabrizio Fracassi.
“Waterfront”, il progetto di riqualificazione lungo le rive del Ticino - che il sindaco ha presentato venerdì nella sala degli Affreschi del collegio – va proprio in quella direzione.
E, sempre nel solco dei tesori da far conoscere, ci sono poi anche le mostre in Biblioteca Universitaria: Summa Plantarum e Giardini disordinati che offrono un assaggio della rassegna con manoscritti, tavole antiche e modelli botanici mai esposti prima.
Da tutta Italia provengono invece i 30 vivaisti che mostreranno (in uno spazio riservato loro al Borromeo) collezioni ed esemplari spesso unici o rari, accanto ai produttori di antiche varietà agricole della provincia.