Era con il marito, esperto volontario della Protezione civile che le ha praticato il massaggio cardiaco: è stato inutile
SAN MARTINO. Cade in strada e muore in Pronto soccorso. Non c’è stato niente da fare per salvare Olga Capristo, una donna che aveva 66 anni e abitava a San Martino. Non è escluso che prima della caduta avesse accusato un malore poi risultato fatale.
SOCCORSA DAL MARITO
Il primo a praticarle un massaggio cardiaco è stato il marito Piero Giuseppe Melzi, poi aiutato da una vigilessa. Ma tutti gli sforzi sono stati inutili.
Il dramma è avvenuto ieri mattina, verso le undici e mezza, in via Roma. La donna era stata nello studio del medico curante perché negli ultimi giorni aveva accusato un problema a un occhio. Dopo la visita è ritornata a casa accompagnata dal marito, un volontario molto conosciuto della Protezione civile. I due sono arrivati in via Roma vicino alla filiale di Intesa San Paolo.
LA CADUTA
Olga Capristo, all’improvviso, è caduta a terra e ha battuto la testa. La donna ha perso subito conoscenza e il marito ha cercato di soccorrerla in ogni modo.
È arrivata altra gente e qualcuno ha chiesto l’intervento del personale sanitario del 118. Le condizioni della donna sono subito sembrate gravissime. Il marito, che aveva seguito lezioni di primo soccorso, non ha perso tempo e ha cercato di praticarle un massaggio cardiaco. Poi è stato aiutato da una vigilessa, in attesa dell’arrivo dei soccorritori del 118.
La centrale operativa dell’ospedale San Matteo ha inviato in via Roma sia l’ambulanza sia l’automedica. Olga Capristo è stata rianimata, intubata, e trasportata in codice rosso in Pronto soccorso. Le sue condizioni, purtroppo, erano disperate.
All’arrivo in ospedale il cuore ha cessato di battere e i medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
Intanto sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia locale di San Martino per i primi accertamenti.
Il marito della signora si chiama Piero Giuseppe Melzi, non Giovanni come erroneamente indicato nella versione cartacea. Ce ne scusiamo con l’interessato e i lettori