Una ricerca del Network Contagion Research Institute e della Rutgers University ha evidenziato come su Twitter ci sia un gruppo di adolescenti e giovani adulti che testimoniano e incoraggiano la pratica dell’autolesionismo. Il titolo dato alla ricerca è proprio «Le comunità online di adolescenti e giovani adulti che celebrano, glorificano e incoraggiano l’autolesionismo e il suicidio stanno crescendo rapidamente su Twitter». Questo studio ha quindi registrato un aumento allarmante di post che raccontano l’autolesionismo su Twitter, infatti i ricercatori hanno rilevato che un hashtag in particolare, #shtwt, che sta per “Self Harm Twitter”, è incrementato del 500% a partire dallo scorso ottobre.
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Chiaramente, questo tipo di post e di foto violano la policy di Twitter in materia di suicidio e autolesionismo ma Twitter non è ancora intervenuto per nascondere l’hashtag e né censurare i post in cui compaiono, per esempio, immagini di ferite sanguinanti o cicatrici. «Credo che il rischio sia incoraggiare queste pratiche», ha affermato Lee Jussim, professore di psicologia alla Rutgers University.
La portavoce di Twitter, Lauren Alexander, ha commentato così la questione: «Prendo molto sul serio i contenuti autolesionistici e lavoreremo per costruire un Internet più sicuro. Stiamo continuando a rivedere le nostre politiche in conversazioni con esperti esterni per trovare un equilibrio tra il dare voce alle persone che stanno lottando e rimuovere i contenuti che sfruttano quelle lotte».
Individuare questo tipo di post potrebbe essere difficile per Twitter perché il gruppo di persone che li pubblica e promuove utilizza spesso delle parole in codice, degli acronimi o delle frasi che alludono alla pratica dell’autolesionismo senza nominarla in modo diretto. si tratta di un linguaggio allusivo pensato proprio per non essere bannati da Twitter e che secondo gli esperti favorisce il senso di appartenenza a una comunità. Infatti, di solito questi post sono pensati proprio per condividere la propria esperienza con altre persone che vivono lo stesso, arrivando anche a sfidarsi o scambiarsi consigli e opinioni su come ferirsi.
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