PAVIA. In provincia di Pavia ci sono 60.793 persone in età lavorativa che non hanno un impiego o hanno un “sottolavoro” che dà un reddito fino a 8 mila euro. Sono i dati del rapporto elaborato dall’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro secondo cui è la fascia degli over 50 la più segnata, con 24.750 persone coinvolte, pari al 40,8%, senza un lavoro. Il 23,4% degli inoccupati ha un’età compresa tra i 40 e 49 anni, il 20,7% tra i 30 e 39 anni, il 15,1% tra i 15 e 29 anni e se il bollettino di luglio indica come, nel mese di maggio, si sia assistito ad un debole incremento delle assunzioni, esattamente l’1%, rispetto ad aprile, avverte anche che le aziende ricorrono soprattutto al contratto a tempo determinato che raggiunge quota 60%.
Boom ai centri per l’impiego
Numeri di cui si è dovuto tener conto durante il primo incontro del tavolo di lavoro permanente, voluto dalla Provincia e tenutosi ieri nella sede del Centro per l’impiego, presenti sindacati e Assolombarda, per «potenziare le politiche attive del lavoro», spiega il presidente di Piazza Italia Giovanni Palli, sottolineando il ruolo, profondamente rinnovato, dei Cpi. Strutture sulle quali lo scorso anno sono stati dirottati 6 milioni di euro e potenziati con 95 nuove assunzioni, già 56 i nuovi assunti. Un incremento di organico che ha dato i suoi frutti, come dimostra l’aumento delle persone che hanno bussato alla porta dei Cpi per chiedere un lavoro: si è passati da una media di 650 accessi al mese nel 2021 a circa 2.000 nel 2022. A luglio gli accessi sono stati 1.878. «Il potenziamento dei Cpi – spiega Palli - è ormai entrato a pieno regime e la provincia di Pavia è tra i primi centri sul territorio lombardo per raggiungimento dei target previsti». Ed è sul compito dei Centri per l’impiego, quello di mettere in contatto domanda e offerta, che si è centrato il tavolo tecnico.
«Siamo in prima linea, insieme agli stakeholders, alle parti sociali e agli enti locali, per dar forza a tutti quei percorsi che permettono di valorizzare il capitale umano. Crediamo fondamentale migliorare la qualità del lavoro che significa migliorare la qualità di vita – chiarisce il presidente -. Una collaborazione che rappresenta l’essenza per dar corso al potenziamento dei Centri per l’impiego, anche con i centri di competenza e di formazione, grazie ad un ascolto costante del mondo del lavoro e dei bisogni delle imprese».
Aziende in prima linea
Un primo incontro informale, sollecitato da Assolombarda, si era già tenuto nel mese scorso. «Le aziende hanno grandi difficoltà a reperire personale, sia quello con competenze base sia quello altamente qualificato, e in questi mesi il problema si è presentato come mai in passato – spiega Francesco Caracciolo, direttore di Assolombarda Pavia -. L’obiettivo è stringere forti rapporti di collaborazione, considerando che i Cpi sono stati oggetto di un imponente investimento pubblico che auspichiamo si traduca in un servizio di qualità per le imprese e per i lavoratori». Senza dimenticare che, senza provvedimenti sul caro energia, ripercussioni potrebbero esserci anche sul piano occupazionale. «Non è stata presa alcuna decisione, ma le aziende – avverte Caracciolo - stanno valutando eventuali stop alla produzione». Elena Maga, segretaria generale Cisl, Fabio Catalano, segreteria Cgil, e Carlo Barbieri, segretario generale Uil, parlano di «sinergia indispensabile» e spiegano: «Abbiamo cercato di costruire un percorso collaborativo tra sindacati, patronati dei sindacati e Assolombarda per trovare una soluzione al problema alle persone disoccupate che si rivolgono ai nostri uffici. Anche per dare risposte alle aziende che cercano lavoratori che non trovano. A settembre si procederà ad una formazione congiunta, imprese e sindacati, sui percorsi da indicare ai lavoratori e si provvederà ad elaborare una banca dati comune per le offerte di lavoro».
Compito principale dei Centri per l’impiego è quello di far incontrare domanda e offerta di lavoro. Le sedi dove ci si può recare sono tre: Pavia, piazza Marelli; Vigevano in via Boldrini; Voghera in via del Popolo. Le funzioni dei Cpi non si limitano più all’accoglienza, all’orientamento e all’erogazione di servizi amministrativi, ma comportano nuove attività di cui si occuperanno i 95 neo assunti (operatori mercato del lavoro, specialisti mercato del lavoro, tecnici informatici, specialisti informatici statistici). Le attività di sportello prevedono accoglienza e informazione, iscrizione, rilascio certificati. Quelli di back office gestiscono, ad esempio, tirocini, incontro domanda e offerta di lavoro, servizio di orientamento, reddito di cittadinanza.
