UDINE. Nemmeno il teleriscaldamento è risparmiato dal caro bollette. Se ne stanno accorgendo anche a Udine quei cittadini, quegli amministratori di condominio e quegli enti pubblici che dal 2014 in poi hanno deciso di allacciarsi alla rete realizzata da Siram-Aton che, come punto nevralgico, ha una centrale termica nelle pertinenze dell’ospedale Santa Maria della Misericordia. L’incremento della bolletta, negli ultimi mesi, ha superato l’80% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Ovviamente nessuno mette in dubbio la valenza ambientale del teleriscaldamento, che favorendo un uso razionale delle risorse energetiche, permette di ridurre il consumo di combustibili fossili e, quindi, le emissioni di anidride carbonica in atmosfera (dall’entrata in funzione di questo impianto, la CO2 si è ridotta del 32%). Però non garantisce un prezzo costante nei consumi.
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Questo perché, come spiega Walter Cozzi della società che ha realizzato la rete udinese, la Aton (è partecipata da chi l’infrastruttura l’ha finanziata, la Siram), «anche il teleriscaldamento è colpito dal caro gas, pur mantenendo inalterati i vantaggi dal punto di vista energetico. In particolare l’acqua calda che circola nel sottosuolo di Udine è prodotta da caldaie alimentate a gas metano».
Ecco spiegato l’incremento delle bollette, di cui si sono accorti, ad esempio, gli amministratori delle decine di condomini allacciati alla rete.
La conferma arriva da Andrea Soramel, vicepresidente regionale dell’Anaci, l’Associazione nazionale degli amministratori condominiali e immobiliari: «Alcuni dei condomini nella zona di via Deciani o via Volontari della Libertà hanno attivato il teleriscaldamento cinque o sei anni fa – ricorda –. Il servizio ha dimostrato di essere vantaggioso per l’assenza dei costi di manutenzioni. Però le bollette sono aumentate, a tal punto che siamo stati costretti a chiedere una rata extra ai condomini per riuscire a pagare il gas».
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Soramel porta come esempio un edificio da 75 appartamenti: tra il maggio 2020 e l’aprile 2021 il servizio di teleriscaldamento è costato 72 mila euro. Un anno dopo, da maggio 2021 ad aprile 2022, il costo è lievitato fino a 140 mila euro, con un più 94%.
Non va meglio agli edifici scolastici allacciati al teleriscaldamento. L’Edr, l’Ente di decentramento regionale, per gli istituti superiori Malignani, Marinelli e Zanon, a fronte di una previsione di spesa di 1.148.000 euro per il 2022, si ritroverà a spendere 2.168.000 euro (più 88%), come rende noto il commissario Augusto Viola.
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Una situazione che accomuna anche il Comune, come sottolineato dal vicesindaco Loris Michelini. In questo caso il computo preciso degli aumenti non è stato ancora redatto dagli uffici, ma è ipotizzabile possano superare il 50%. «Il teleriscaldamento serve le scuole Rodari, Tiepolo, Ellero e Pascoli oltre al Benedetti e al Palamostre – precisa Michelini –. Purtroppo la fornitura delle calorie è legata alla variazione del prezzo del gas, e non c’è alternativa. La centrale dell’ospedale, infatti, funziona a metano». La rete di Siram-Aton si sviluppa lungo 11 chilometri di tubazioni interrate nelle quali viaggia l’acqua riscaldata, servendo una settantina tra condomini e utenze pubbliche, con il servizio che è utilizzato da più di 2 mila privati e da oltre 20 mila studenti. La potenza termica complessiva dell’impianto sfiora i 45 mila chilowatt.
