TRIESTE Un’autentica querelle che sta dividendo la tifoseria della Triestina e ha portato al primo confronto tra nuova proprietà alabardata e il popolo dei tifosi poche ore dopo la festosa presentazione della squadra al Rocco davanti a tremila persone.
Al centro del caso lo storico marchio della Triestina, di proprietà del Centro di coordinamento dei Triestina Club che lo aveva acquistato in seguito al fallimento dell’Unione. Nel corso della presentazione sono state anche esibite le nuove magliette della Triestina sulle quali compare un’alabarda ma che non è quella dello storico marchio.
Non sono mancate le reazioni da parte della tifoseria, a cominciare dal presidente del Centro di coordinamento Sergio Marassi. Tra i tifosi e la nuova proprietà ci sarebbe già un’intesa per la concessione del simbolo ma non è stata ancora blindata con un documento con le firme di entrambe le parti.
E mentre il caso sembrava essersi risolto con la mediazione dello stesso Marassi e assicurazioni sulla normalizzazione della situazione, la società alabardata ha diffuso sui propri canali social una nota in cui sostiene: “In merito alla questione legata all’utilizzo dello stemma alabardato, la società Triestina Calcio ha preso una decisione netta in merito alla vicenda. Affermiamo e spieghiamo con estrema chiarezza i fatti: sabato durante la prima partita di campionato, la squadra scenderà in campo con lo stemma sul petto. La concessione però è a titolo gratuito per l’utilizzo. La nostra volontà , anche dinanzi agli sforzi che abbiamo fatto in questi due mesi, è quella di averne proprietà nel breve tempo possibile. Restiamo in attesa, sperando che la situazione si risolva in breve tempo. In passato grandi società si sono ritrovate immerse nel medesimo problema e poi, purtroppo, hanno dovuto rinunciare “alla storia” del loro marchio. Ci auguriamo che questo a Trieste non deve e non dovrà accadere”.
In sostanza, la Triestina vorrebbe diventare proprietaria del simbolo. La palla adesso passa ai tifosi.