«Pagate o metteremo in rete tutti i dati». Non quantificata la cifra del riscatto. Servizi dell’Anagrafe non intaccati. In 24 ore alcune sezioni si potranno utilizzare
GORIZIA Il clic, una lunga e vana attesa, il mancato collegamento e la scritta inequivocabile “Tempo per la connessione esaurito. Il server www3.comune.gorizia.it sta impiegando troppo tempo a rispondere”.
Che il sito web del Comune di Gorizia fosse inaccessibile già da lunedì scorso, se ne erano accorti in tanti. Ma gli stessi tecnici comunali avevano ipotizzato, nell’immediatezza, che potesse trattarsi soltanto di un malfunzionamento temporaneo causato dai temporali degli ultimi giorni. Un problema facilmente risolvibile, insomma.
Ma, così, non è stato perché il Comune è stato oggetto di un attacco hacker senza precedenti che ha mandato in tilt tutti i sistemi infornatici. Nemmeno il sindaco Rodolfo Ziberna voleva credere alle sue orecchie quando i tecnici gli hanno sottoposto il messaggio dei sabotatori dal contenuto molto chiaro: “Per riavere i dati contenuti nel sistema informatico del Comune dovrete pagare seguendo le istruzioni contenute in questo messaggio, in caso contrario i dati saranno pubblicati online e quindi visibili a tutti».
Pareva di assistere ad un film. L’avviso è stato rintracciato sul server dai tecnici del Comune di Gorizia che stavano indagando sul black-out informatico che aveva colpito l’ente nella notte fra domenica e lunedì.
«Ormai è stato accertato che a provocarlo è stato un attacco hacker al sistema del Comune – sottolinea il sindaco Rodolfo Ziberna -. Ci troviamo di fronte a un fatto gravissimo anche se va detto, subito, che alcuni servizi importanti (in particolare quelli dell’Anagrafe) sono stati solamente sfiorati in quanto collegati a server esterni. Questo ci ha permesso di riattivare una serie di attività: ad esempio le carte d’identità elettroniche e i cambi di indirizzo mentre le certificazioni sono ancora bloccate. Gli uffici stanno lavorando per cercare di sbloccare, quanto prima, tutti i servizi. Di più, in questo momento non posso dire».
Il Comune ha, immediatamente, denunciato l’accaduto alla Polizia postale e delle telecomunicazioni che ha avviato le indagini, coperte da un comprensibile riserbo. «Mi dispiace molto per i disagi che questa situazione sta creando ai cittadini ma anche al personale del Comune - aggiunge il sindaco -. Aggiornerò, per quanto possibile, tutti sull’evoluzione di questa incredibile vicenda». Ziberna conclude con un appello ai cittadini. «Sappiamo che, nel nostro territorio, sono aumentati i resti informatici come evidenziato nei giorni scorsi dal quotidiano “Il Piccolo”, per cui invito tutti a stare molto attenti, soprattutto a non aprire mail sconosciute e a rivolgersi alla Polizia postale quando si trovano di fronte a qualcosa di anomalo. Teniamo tutti la guardia alta».
Fabrizio Oreti è l’assessore comunale alla Digitalizzazione e all’Informatizzazione. Esordisce con una battuta per stemperare un po’ il clima di preoccupazione mista a incredulità. «Attendiamo soltanto l’arrivo degli alieni con l’atterraggio di una navicella spaziale in piazza Vittoria. Per il resto, ne abbiamo viste di tutti i colori. Non ci facciamo mancare nulla, proprio nulla».
Al di là degli scherzi, Oreti si sente di ringraziare pubblicamente la macchina comunale. «Ha reagito con capacità e con risolutezza. Gli uffici del Ced (Centro elaborazione dati) hanno lavorato sodo per venire a capo di quello che pareva essere un semplice malfunzionamento dovuto al maltempo o a qualche scarica elettrica anomala».
Quanto ci vorrà per riportare tutto alla normalità? «Il sito del Comune è ancora fuori uso, ma si pensa che nelle prossime ventiquattr’ore verranno ripristinati un po’ di servizi». A quanto ammonta la richiesta di riscatto? Insomma, quanti soldi sono stati richiesti per “restituire indietro” il sito web? «Non ci sono cifre. Di solito, in questi casi, vengono richiesti riscatti in bitcoin».
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