CONEGLIANO. Serrande abbassate per il negozio Figaro dopo 46 anni di attività. Il negozio di barbiere e parrucchiere ha chiuso oggi. Antonio Fiorot, per tutti “Romeo” o “Figaro”, va così in pensione, dopo 57 anni di attività, prima a Pordenone e poi a Conegliano, in via Lourdes 56. Se ne va dunque una figura storica del quartiere di Lourdes che insieme alla moglie Susy ha accompagnato la vita di più generazioni coneglianesi. Antonio Fiorot ha avuto anche importanti incarichi nelle associazioni di categoria: ha contribuito alla nascita di Artigianato Trevigiano ed è stato presidente dei barbieri di Conegliano.
Video: Antonio Fiorot racconta la storia di una città attraverso un mestiere
«Non chiudiamo per mancanza di lavoro, quanto per l’età, visto che ormai ho 69 anni - commenta Antonio - vogliamo ringraziare tutti i nostri clienti, che negli anni sono diventati amici. Quello che mi mancherà di più saranno i rapporti umani. Siamo stati un servizio nel vero senso della parola, abbiamo accolto i clienti che in molti casi hanno visto in noi persone con le quali confidarsi, in una sorta di “confessionale”. Oggi purtroppo la professione sta andando sempre più verso la standardizzazione e la velocità, quando invece essere un servizio vuol dire accogliere i clienti, non solo per fare un taglio di barba e capelli, ma per comprenderli come persone».
Antonio ha iniziato da piccolo, appena dodicenne, a lavorare in un negozio a San Fior. Poi a vent’anni si è messo in proprio, ha aperto la partita Iva e ha iniziato a lavorare a Pordenone. Nella città friulana è diventato socio di un’attività in pieno centro, dove sono passate importanti personalità dello spettacolo e della politica. Nel 1976 la decisione di trasferirsi a Conegliano. «È stato uno caso, un mio conoscente mi ha raccontato che stava per chiudere il suo negozio di barbiere per andare in Germania a fare il gelataio, gli ho detto che l’avrei potuto prendere io - aggiunge - e così, ci siamo messi d’accordo». Antonio è arrivato in via Lourdes con "Figaro", dove, anno dopo anno, è diventato un riferimento della comunità. Non solo con forbici e pettine in mano, ma anche per il suo impegno nelle associazioni di categoria, come fondatore di Artigianato Trevigiano e presidente dei barbieri di Conegliano. Accanto al marito, alcuni anni dopo l’apertura del negozio, la moglie Susy, che l’ha sempre affiancato, a parte quando si è occupata delle due figlie piccole. Da non dimenticare l’impegno nella vicina casa di riposo di via Lourdes, dove per decenni si è recato per tagliare e sistemare i capelli delle nonnine e dei nonnini ospiti della struttura. Dopo la chiusura, Antonio incontrerà un parrucchiere interessato a rilevare l’attività. «Quanto tempo è passato, da quando, ragazzino, facevo l’apprendista - ricorda - oggi è tutto diverso, allora anche il concetto del lavoro era diverso. Ricordo che una volta, avevo tipo 13 anni, lavorai dalle sette di mattina di un sabato di vigilia di Pasqua fino ben oltre mezzanotte, quando incontrai la mamma che usciva dalla veglia».