Anche il problema della copertura di segnale potrebbe essere soltanto un retaggio del passaggio. Dopo aver messo a posto batterie e autonomia con la ricarica rapida, il prossimo enorme ostacolo che potremo metterci alle spalle nell’utilizzo quotidiano dello smartphone sarà la copertura di rete. In mezzo alla transizione verso il 5G, la soluzione al telefono che non prende potrebbe essere la connessione satellitare. A dichiararlo sono Elon Musk e Mike Sievert (CEO di T-Mobile) che hanno annunciato una partnership tra il sistema Starlink di SpaceX e la compagnia tedesca per l’adozione dei satelliti, diventati famosi anche in Italia per l’Internet satellitare nelle zone non coperte dalla fibra, come strumento finale per dire addio alle zone morte senza segnale.  

Secondo Musk, i satelliti Starlink di seconda generazione che verranno lanciati il ​​prossimo anno saranno in grado di fornire una connessione da 2 a 4 megabit al secondo in qualsiasi zona del pianeta coperta dai satelliti di Starlink (che, gradualmente, dovrebbe estendersi in tutto il mondo): una connessione sufficiente per consentirti di inviare messaggi di testo, inviare messaggi MMS e persino utilizzare «app di messaggistica selezionate» ogni volta che rivolgi il telefono verso il cielo, anche se non è presente alcuna copertura di rete tradizionale. Come descritto da Sievert, le app di messaggistica come WhatsApp o Messaggi di Apple dovranno lavorare con T-Mobile e Starlink affinché i loro servizi riconoscano la connessione satellitare e funzionino con essa una volta avviata. 

Basterà avere uno smartphone 5G per essere già pronti a sfruttare il servizio che T-Mobile intende mettere a disposizione gratuitamente per i propri utenti – o con un piccolo extra per i piani di abbonamento più economici. Si inizierà nel 2023 coprendo «tutti gli Stati Uniti continentali, le Hawaii, parti dell'Alaska, Porto Rico e nelle acque territoriali USA» sperando che un giorno questo servizio possa essere potenziato per comprendere anche l’invio e la ricezione dati. «Se non ci sono troppe persone nella zona cellulare, potresti potenzialmente riuscire a vedere anche un video» ha affermato Elon Musk, ricordando però che, in caso di sovraffollamento, potrebbe volerci anche mezz’ora per far partire il messaggio. 

Ma l’obiettivo è estendersi anche nel resto del pianeta: i due dirigenti hanno affermato che stanno cercando partnership con operatori di telefonia mobile in tutto il mondo che sarebbero interessati ad accordi di condivisione dello spettro reciproco in modo che i loro clienti possano collegarsi con SpaceX. Al netto delle partnership, la possibilità di sfruttare questa tecnologia con qualsiasi smartphone 5G (che oramai costituiscono l'80% dell'offerta dei negozi) e senza grossi problemi dal punto di vista dello spettro delle frequenze, potrebbe presto rendere questo servizio uno standard che consentirà a tutti, dappertutto, di avere segnale per i propri messaggi – all’inizio – e poi, chissà magari anche la connessione dati e le videochiamate.