Il buscoldese: «Ho vissuto una sensazione speciale: ogni tanto mi guardavo per essere sicuro di indossare la Roja. Primoz in testa: giornata unica»
LAGUARDIA (Spagna). Voleva godersela al massimo delle sue possibilità, Edoardo Affini, la sua giornata in maglia rossa di leader della Vuelta a España nella sua centesima corsa della carriera in maglia Jumbo-Visma.
Ci è riuscito appieno, festeggiando dopo l'arrivo a Laguardia - dove è giunto 120° a 14'13" dal vincitore di tappa - il successo del capitano Primoz Roglic, a cui ha ceduto il simbolo del primato. La staffetta dei calabroni olandesi continua: quattro frazioni, quattro leader diversi, tutti griffati Jumbo-Visma. La prima tappa della Vuelta in territorio iberico, mossa e con rampa finale indigesta ai più, è stata vissuta da Affini con le mansioni consuete: davanti a fare ritmo e proteggere i compagni secondo la logica del buon gregario. L'ultima accelerazione ai meno 15 dal traguardo, prima di alzare bandiera bianca sul Puerto de Herrera, collina di seconda categoria. «Ho vissuto una sensazione speciale oggi in corsa e il fatto che il mio successore sia Primoz rende questa giornata ancora più unica - rivela dopo il traguardo -. Ogni tanto mi guardavo per essere sicuro di vestire davvero la maglia rossa. Ora speriamo di conservare lo stesso leader sino alla fine ma non sarà facile, perché in un Grande Giro può accadere qualsiasi cosa ogni giorno. Per quanto mi riguarda, avremo modo di festeggiare stasera (ieri, ndr) con lo champagne visto che, causa trasferimento, non lo abbiamo fatto in Olanda».