La regina europea del metro è ancora una volta Elena Bertocchi. Un trionfo fenomenale quello della tuffatrice lombarda, capace di vincere il suo terzo oro della carriera agli Europei in questa gara. La vittoria probabilmente più bella, quella più emozionante e significativa dopo una stagione condizionata dai tanti problemi fisici, che non hanno comunque fermato Elena in quella che è semplicemente la sua gara.
E’ l”oro del cuore, del sacrificio, della voglia di provarci fino alla fine, nonostante i dubbi della vigilia e i dolori che non le permetteranno di essere in gara dai tre metri individualmente, ma solo nel sincro. La qualifica del mattino aveva dato segnali importanti e poi Elena ha costruito questa leggendaria tripletta con una finale esaltante, conclusa con il punteggio di 264.25, unica ad andare oltre il muro dei 260 punti.
Ottimo inizio per Bertocchi con l’uno e mezzo ritornato carpiato e poi soprattutto con un doppio e mezzo avanti carpiato da 54.60 punti. La lombarda ha preso il comando della gara e non la più lasciato. Buono l’uno e mezzo indietro carpiato, eccellenti l’uno e mezzo rovesciato carpiato (54.00) e l’uno e mezzo rovesciato con un avvitamento e mezzo da 54.60, che le ha dato la certezza della medaglia d’oro.
Seconda posizione per la svedese Emma Gullstrand (259.65), che ha tolto la gioia della doppietta azzurra per pochissimi centesimi di punto. Infatti in terza posizione ha chiuso Chiara Pellacani (259.05), che si è messa al collo la medaglia di bronzo proprio come lo scorso anno a Budapest. Decisivo l’ultimo tuffo con l’uno e mezzo avanti con due avvitamenti della svedese che ha ottenuto 54.60 punti, mentre Pellacani ha sporcato l’entrata dell’uno e mezzo ritornato carpiato, ottenendo 50.40 punti.
Quarta posizione per la tedesca Jette Muller (248.05), che dopo le prime due rotazioni stava battagliando con Bertocchi. Al quinto posto l’altra svedese Emilia Nilsson Garip (243.90), che ha preceduto la britannica Yasmin Harper (242.20) e una deludente Michelle Heimberg (240.45). La svizzera doveva essere la principale rivale delle azzurre, ma ha commesso alcuni errori negli ultimi due tuffi, che le hanno fatto perdere la strada del podio.
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