DOMEGGE. In morte di Renato Valmassoi. Se ne è andato un altro dei capitani d’industria che hanno fatto grande il nome del Cadore nell’ambito dell’occhialeria mondiale. Renato Valmassoi, 80 anni, nativo di Domegge, lascia un’azienda come la Trevi Coliseum che ha raggiunto nel 2021 i 50 anni di attività e che lui considerava la sua seconda famiglia, dopo quella che aveva costituito con la moglie Francesca ed i figli Andrea e Michela.
Una vita di duro lavoro ed all’insegna della massima riservatezza, per un uomo che tutti ricordano come concreto, volitivo, cortese. Riservatezza trasmessa anche ai figli che oggi chiedono che il padre venga ricordato semplicemente per quello che era: un grande lavoratore ed un imprenditore. Illuminato, aggiungeremmo noi, perché non è certo facile tagliare certi traguardi in un settore fortemente competitivo come quello dell’occhiale.
«Non ci teneva molto alla sua immagine», ricorda Michela, «non ha mai voluto apparire ed anche oggi preferiamo ricordarlo così. Sottolineo solo il forte legame con il Cadore e l’amore per le nostre montagne; la sua correttezza e serietà; la sua dedizione all’azienda che amava proprio come una famiglia».
Di Renato Valmassoi non si ricordano interviste: e quando lo avevamo cercato nel febbraio scorso, per dedicare un articolo alla sua azienda nell’ambito della classifica Top 500, pubblicata dal Corriere delle Alpi, aveva gentilmente declinato ed infine, dopo qualche insistenza, delegato i figli a parlare della sua Trevi Coliseum. Un’azienda di 40 dipendenti che guardava costantemente al futuro, a nuovi materiali ecocompatibili, a nuovi mercati. Perché quella di Trevi Coliseum è stata una storia fatta di costante innovazione, esplorazione, superamento dei confini conosciuti «per portare sul mercato globale una visione d’insieme della bellezza italiana» .
L’azienda nasce in Cadore nel 1971 dai fratelli Valmassoi ed è inizialmente rivolta al mondo delle montature da vista; ben presto si afferma, poi, come azienda dell’occhialeria conosciuta a livello internazionale, grazie alla tradizione dell’artigianato e al misurato rapporto di qualità/prezzo che contraddistingue i suoi prodotti.
Oggi Trevi Coliseum ha la sua sede a Longarone ed è considerata tra le realtà più importanti della manifattura italiana nel settore dell’occhiale con i suoi marchi Clark, Coliseum, Cotton Club e Trevi 1971; ed anche con la produzione conto terzi. «Ci definiamo innovatori tenaci delle nostre tradizioni, veri appassionati» aveva ribadito Michela Valmassoi.
«Il nostro processo produttivo di alto livello artigianale», gli aveva fatto eco il fratello Andrea, responsabile della produzione, «permette anche la realizzazione di modelli personalizzati e questo ci consente di offrire all’ottico la possibilità di avere dei prodotti marchiati con il proprio logo, di proporre nel proprio negozio un occhiale unico ed esclusivo. Inoltre, con un reparto di R&S composto da designer e tecnici professionisti, sviluppiamo e progettiamo modelli per le collezioni dei clienti, che possono seguire il processo produttivo dalla progettazione alla realizzazione finale».
Adesso spetta a loro, Andrea e Michela, portare avanti il sogno imprenditoriale di Renato Valmassoi. Il quale era stato anche consigliere di giunta di Confindustria Belluno Dolomiti con la presidenza di Gian Domenico Cappellaro, in rappresentanza del settore dell’occhialeria.
Lo ricorda con affetto Paolo Montagner, all’epoca direttore generale di Pai Cristal e presidente della Piccola industria di Confindustria: «Un uomo serio, di poche parole, concreto ed affabile», sottolinea. «Abbiamo collaborato a lungo e con piacere. Lo ricordo con grande stima».
I funerali di Renato Valmassoi si terranno domani alle 15 partendo dalla sua abitazione in via Gei n. 31 a Domegge.Stefano Vietina
