TREVISO. Anche Casa Marani, IPAB che con 229 posti letto e 37 posti di Centro Diurno rappresenta il secondo Centro di Servizi per numero di assistiti nella provincia di Treviso, vive una situazione di difficoltà dovuta all’aumento delle utenze.
Nel mese di luglio, infatti, la spesa per l’energia elettrica addebitata per le tre sedi di Casa Marani a Villorba, Paese e Povegliano ha visto un rincaro di oltre il 374% rispetto all’anno precedente, passando dai 19mila del 2021 a oltre 91mila euro ivati del 2022 (Villorba: da €14.063 a €66.915; Povegliano: da €928 a €4.474; Paese: da €4.251 a 19.855).
Un aumento che in totale tocca l’esorbitante cifra di 72mila euro sul quale pesa come un macigno l’impennata del prezzo della componente energia.
Daniela Zambon, Presidente del CDA dell’IPAB fa eco all’appello lanciato dai vertici della Casa di Riposo Villa Belvedere di Crocetta del Montello, e invoca un intervento normativo a livello nazionale per non gravare sulle famiglie.
«La situazione è grave – afferma Daniela Zambon, Presidente di Casa Marani – e comune a tutte le realtà del territorio. Per questo chiediamo quanto prima un intervento normativo a livello nazionale che ci metta nelle condizioni di far fronte a quella che è una vera e propria emergenza».
«I Centri di Servizi come Casa Marani hanno storicamente consumi elevati per l’attività delle apparecchiature medicali, il riscaldamento di ambienti molto grandi d’inverno e la climatizzazione d’estate. Nell’ultimo periodo abbiamo comunque cercato di contenere i consumi nel limite del possibile e nel rispetto delle indicazioni governative. Molto dipende dai contratti offerti dai gestori, ma le ultime bollette hanno in media segnato incrementi pari a due o tre volte i pagamenti precedenti».
«C’è da evidenziare, oltretutto, che il quadro è destinato ad aggravarsi in vista della stagione invernale con gli aumenti previsti per le bollette del gas. Sono spese che incideranno pesantemente sui bilanci, ma è impensabile scaricare l’impennata dei prezzi della componente energia sulle famiglie. Per questo è necessario un intervento urgente – conclude Zambon –. È a rischio la tenuta del sistema socio-assistenziale del Paese”.