La richiesta avanzata dall'uomo è quella di sbloccare il suo conto corrente attualmente congelato, come è accaduto a gran parte dei risparmiatori libanesi. Dal novembre del 2019 le banche libanesi, d'accordo con la Banca centrale, hanno congelato quasi i tutti i conti correnti, i depositi di investimenti e risparmi in valuta pesante (dollaro, euro) dei risparmiatori libanesi. Un gruppo
L'articolo Libano, uomo armato tiene in ostaggio i dipendenti di una banca di Beirut e minaccia di dare fuoco all’edificio. La folla lo sostiene proviene da Il Fatto Quotidiano.
Un uomo armato ha preso in ostaggio alcuni dipendenti della Federal bank of Lebanon, nel quartiere di Hamra a Beirut ovest. Uno dei clienti della banca è stato rilasciato dopo una trattativa tra il sequestratore e le forze di sicurezza.
La richiesta avanzata dall’uomo è quella di sbloccare il suo conto corrente attualmente congelato. Secondo fonti ascoltate dalla polizia e citate dai media libanesi, l’uomo asserragliato nell’edificio dell’istituto di credito avrebbe con sé anche una tanica di benzina e starebbe minacciando di dar fuoco all’edificio. Il fratello del sequestratore afferma ai media locali che l’uomo chiede che vengano sbloccati i suoi risparmi bloccati da tre anni – come gran parte dei conti bancari in valuta pesante – del valore di 210mila dollari statunitensi. “Nostro padre è in fin di vita in ospedale e non sappiamo come pagare le sue cure“, ha detto il fratello del sequestratore intervistato dalle tv libanesi. “Mio fratello è pronto a darsi fuoco se non riceverà quello che gli spetta”, ha aggiunto. E sul fatto che l’uomo è armato, il fratello ha risposto: “mio fratello non è entrato armato in banca. Deve aver trovato un arma all’interno. E’ entrato solo con la tanica di benzina“.
Nel frattempo, una folla di persone si è riversata in strada per esprimere solidarietà con l’uomo vive lo stesso disagio economico e sociale. Fuori dalla filiale della banca si è schierata anche la polizia anti-sommossa per timore – riferiscono i media – di manifestazioni e disordini a partire dall’atto di “un individuo disperato”.
Il Libano sta vivendo la peggiore crisi economica della storia del Paese. Secondo le stime dell’Onu, l’80% della popolazione residente è stata ridotta in stato di povertà da un’elite al potere sempre più avida e corrotta che ha causato il default finanziario del 2019. E’ proprio dal novembre del 2019 che il cartello delle banche libanesi, d’accordo con la Banca centrale, hanno congelato quasi i tutti i conti correnti, i depositi di investimenti e risparmi in valuta pesante (dollaro, euro) dei risparmiatori libanesi, mentre la lira locale si è svalutata più del 95% rispetto al dollaro statunitense.
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