Dopo circa una ventina di giorni dalle prime segnalazioni è stato rimosso il dosso in prossimità della rotonda del Cadoro, lungo via Latisana. Gli abitanti della zona lo definivano il “dosso killer”, in quanto, il dislivello rispetto al manto stradale era di circa sette centimetri e si era formato a seguito del ripristino del manto stradale sulla rotonda. Il passaggio dei mezzi pesanti aveva causato l’accumulo del cemento fresco portando alla creazione della gobba.
Le polemiche erano diventate all’ordine del giorno tra i residenti e tra chi, frequentemente, percorreva quel tratto di strada, tanto che un cittadino aveva deciso di segnalare all’ufficio comunale competente la presenza del pericolo. La segnalazione risale allo scorso 20 luglio a seguito della caduta di un ciclista a causa del dosso, la cui presenza non era segnalata da alcun cartello. Solo dopo la sua rimozione, fanno sapere i residenti della zona, la segnaletica era stata posizionata.
Alla richiesta di rimozione, il Comune aveva risposto che quel tratto di strada non era di propria competenza, tuttavia avrebbe comunque proceduto alla segnalazione del disguido agli organi competenti. Dopo l’incidente del 20 luglio, altri due episodi analoghi si sono verificati a distanza di pochi giorni. Il 30 luglio un altro ciclista era rovinato sull’asfalto e numerose erano state le segnalazioni alla polizia locale per segnalare il pericolo. Il 7 agosto l’ennesimo caso: un ciclista a seguito della caduta aveva rotto occhiali e caschetto oltre ad aver riportato vari escoriazioni sul l corpo. «Visto lo scarso interessamento da parte del Comune – fa sapere Pier Luigi Valoppi, residente della zona e conosciuto da tutti come Wolly – dopo l’incidente del 7 agosto ho contattato i carabinieri di Udine spiegando loro il problema. Il giorno dopo, gli operai erano al lavoro per la rimozione del dosso. È inaccettabile che l’amministrazione non si sia attivata fin da subito e che il pericolo sia stato rimosso venti giorni dopo. Così è stata messa a rischio la sicurezza dei cittadini».
