Riscossione coattiva di Imu e Tari, la prima tranche vale 266mila euro: siamo al 47% dell’importo, prima si otteneva solo il 3,6
IVREA. L’azione messa in campo dal Comune per recuperare tasse e imposte non pagate negli anni passati sta cominciando a dare i suoi primi frutti. Il 90% degli avvisi spediti a partire da marzo scorso sull’Imu (imposta municipale unica) è stato riscosso, portando nelle casse quasi 50mila euro, circa il 90% del recuperabile. Numeri buoni anche per la Tari, la tassa sui rifiuti, dove ci sono stati 169 pagamenti e 89 rateizzazioni per un totale di quasi 213mila euro.
A oggi il totale delle pratiche avviate è di 657 per un totale di 609mila euro. Il numero di pratiche recuperate di Imu e Tari, o in fase di recupero, è a oggi di 334, pari a oltre 266mila euro. Questo significa che la percentuale di recupero sulle pratiche sfiora il 51%, anche se sull’importo totale la percentuale scende al 47%.
«Numeri molto incoraggianti ma migliorabili – spiega l’assessora al Bilancio Elisabetta Piccoli –. Siamo distanti anni luce dal recupero in percentuale che prima effettuava l’Agenzia delle Entrate, pari al 3,6%. L’attività esecutiva è appena cominciata e in maniera parziale, tenendo conto che non si è ancora potuto utilizzare la pec per la ricerca dei conti correnti». In questa prima tranche ci sono 116 pratiche da rinotificare per un importo complessivo di 121mila euro. 13 le pratiche irreperibili e 42 quelle annullate per quasi 30mila euro. 76 i pignoramenti per oltre 53mila euro, mentre sono 323 le pratiche diffidate per le quali le ricerche parziali condotte fino a oggi non hanno dato esito positivo per un totale di 343mila euro.
Il titolo esecutivo ha validità di 5 anni e le ricerche devono essere svolte più volte in diversi periodi storici nei confronti di tutti i soggetti debitori. «Si può stimare un recupero, per quanto riguarda la Tari, pari al 65-70% delle pratiche e al 55-60% per quanto concerne gli importi – aggiunge l’assessora Piccoli –. Considerato il numero di esecuzioni trattate dal Tribunale di Ivrea le udienze di assegnazione si svolgeranno nei mesi di gennaio e febbraio 2023».
Le annualità di Imu e Tari che il Comune sta provando a riscuotere risalgono al periodo compreso tra il 2012 e il 2016. Si tratta di un totale di 858 posizioni debitorie che nel corso degli anni non hanno mai risposto ai solleciti bonari e agli accertamenti messi in atto dagli uffici. Per dirla in altre parole si tratta di ingiunzioni che colpiscono quei cittadini e quelle imprese (al netto dei fallimenti) che in tutti questi anni non hanno manifestato l’intenzione di aderire alla possibilità offerta loro di rateizzare il debito.
Dopo un ultimo invio di sollecito in cui c’era la possibilità di pagare senza ulteriori somme addebitate rispetto a quelle indicate nell’ingiunzione già ricevuta, con possibilità di rateizzare il debito accumulato negli anni, il Comune è passato alla maniere forti, anche attraverso il prelievo forzoso sul conto corrente o il pignoramento dello stipendio o della pensione, con un inevitabile incremento di costi per il contribuente. Una procedura che riguarda esclusivamente quei debitori che, dopo svariati solleciti inviati di cui è stata accertata la notifica, non hanno provveduto né al pagamento né alla richiesta di rateizzazione.
Una misura forse impopolare, quella della riscossione coattiva, ma dettata dall’esigenza di snellire quel fondo crediti di dubbia esigibilità arrivato nel 2022 a 11.522.967 euro.