Si prevede un’evacuazione di circa tremila persone. Allertate dalla Prefettura le protezioni civili e le forze dell’ordine
BORGO VIRGILIO – MOTTEGGIANA. I sindaci di Borgo Virgilio e Motteggiana, rispettivamente Francesco Aporti e Stefano Pelliciardi si preparano ad affrontare una settimana piuttosto complicata e difficile per il recupero di una bomba di 1000 libbre.
A Borgoforte saranno evacuate circa 2.600 persone mentre a Motteggiana, per il momento sono state individuate le vie che cadono nel raggio di 1,5 km i cui residenti dovranno essere evacuati. In tutto saranno impiegate 400 persone tra forze dell'ordine, operatori del soccorso, vigili del fuoco, associazioni di volontariato e protezione civile. La “Sirio” si occuperà di Borgoforte mentre “La Vedetta” agirà a Motteggiana. Saranno chiuse tre strade provinciali; la Suzzara-Mantova, la Cesole-Borgoforte e quella in direzione di Boccadiganda. «In settimana completeremo tutti gli adempimenti richiestici dalla Prefettura. La protezione civile “Sirio” ha già un protocollo d'intervento. Non voglio cantare vittoria ma spero che la rsa “Villa Azzurra” non debba essere evacuata poiché sarebbe al limite dei 1.500 metri disposti per motivi di sicurezza. Ci saranno sicuramente persone anziane che hanno vissuto la Seconda Guerra Mondiale e che hanno visto le bombe cadere che non si muoveranno da casa. E poi spero che in quelle tre ore in cui verranno effettuate le operazioni molta gente vada in giro. Per quanto riguarda l'assistenza alla popolazione siamo pronti. Mettiamo a disposizione i campi sportivi nelle ore meno calde e gli impianti sportivi che sono un po' lontani da Borgoforte come quelli di Cerese o Pietole».A sua volta, Stefano Pelliciardi sindaco di Motteggiana, già da domani aprirà il Coc per poi effettuare una riunione operativa: “Abbiamo individuato una decina di vie e da qui vederemo quante persone dovranno essere evacuate”. Le operazioni di disinnesco sono complesse e delicate e si svolgono in tre fasi: durante la prima viene costruita sul luogo del ritrovamento (in questo casa la spiaggetta di via Al Ponte) attorno alla bomba, una struttura temporanea di protezione per la mitigazione degli effetti dovuti ad una esplosione accidentale; nella seconda fase si provvede alla neutralizzazione degli ordigni tramite la rimozione dei sistemi di innesco; nella terza fase infine, si provvede alla distruzione dei sistemi d'innesco di fabbricazione statunitense. C'è un precedente per quanto riguarda il ritrovamento di un ordigno bellico ma bisogna risalire al 9 agosto 2003 La notte tra il 19 e il 20 maggio di quell’anno una violentissima esplosione svegliò gli ostigliesi. A scoppiare in centro paese una bomba da 550 libbre che aprì una voragine in via Tinti, danneggiando gravemente due abitazioni.
