TREVISO. «Ci sono aree verdi trasformate in residenziale. Vergognoso ridisegnare la città senza condivisione con le minoranze», attacca Antonella Tocchetto, consigliera Pd.
«Autorizziamo un consumo di suolo di 1,6 ettari, nei suoi cinque anni la giunta Manildo aveva fatto 10 volte di più», replica il sindaco Mario Conte.
Ai Trecento scoppia la “battaglia del cemento”: casus belli l’approvazione, giovedì sera, della variante del Piano degli Interventi (con accordi pubblico-privato). Passaggio che ha visto il voto contrario del Pd, inalberatosi «per la tempistica sospetta e per aver ricevuto tutte le carte in fretta e furia, una grave mancanza di democrazia».
La variante oggetto di polemica riguarda piani di lottizzazione e accordi pubblico-privato tra cui il “residence Panatta”, la lottizzazione di via del Mozzato, il Panigai e altro ancora. Per l’opposizione, in tutto sono 37 ettari di cemento.
Ma Conte ribatte: «La precedente giunta di centrosinistra aveva aggiunto 13 ettari di consumo di suolo in cinque anni; noi invece ne autorizziamo 1,6 ettari. Rispetto ai 50,18 ettari assegnati a Treviso di consumo massimo possibile, il bilancio della variante, fra nuove aree e aree tolte, porta a un consumo di suolo potenziale di 3,2 ettari, pari al 6% di quanto ammesso».
Poi Conte alza il tono dello scontro: «La giunta Manildo voleva portare un market a San Paolo, noi ci abbiamo fatto un bosco urbano. Sono stati loro la vera amministrazione del consumo del suolo, noi pensiamo all’ambiente e alla sostenibilità: le frasi pronunciate in consiglio sono quelle tipiche di chi non ha studiato e deve dare un segnale a 10 mesi dalle elezioni. Ma sono frasi che li inchiodano alle loro responsabilità, di fatto criticano se stessi».
Poi il sindaco Conte specifica come la variante includa 6,2 milioni di euro di beneficio pubblico: oltre 5 km di nuove piste ciclabili, più di 250 mila metri quadrati di aree a servizi (210 mila per zone verdi, di cui 110 mila per boschi urbani con oltre 15 mila nuovi alberi e piante; altri 100 mila destinati a parchi, aree a verde attrezzato), 40 mila metri quadrati di nuovi spazi per parcheggi pubblici, interventi e finanziamenti per la sicurezza della viabilità fra marciapiedi, allargamenti stradali, rotonde.
«Non c’era bisogno di altro cemento, ma solo di verde. Non ci hanno nemmeno dato la possibilità di prepararci», replica la Tocchetto.
La variante, stando a quanto dice Conte, consentirà promozione del centro e dei quartieri, incentivo al riuso del patrimonio immobiliare esistente, scomputo di superfici di balconi e terrazze, riqualificazioni naturalistico-ambientali, nonché tutela e contenimento del suolo (nessuna nuova lottizzazione in superfici agricole).
Accordi e variante hanno riguardato 500 mila metri quadrati, per buona parte in aree di urbanizzazione consolidata. La “battaglia del cemento”, a pochi giorni dall’indagine Ispra (Treviso fra le peggiori d’Italia per consumo di suolo), s’è presa la scena. Con relativo lancio di accuse.