PADOVA. Questa volta non leggerà orgogliosa quello che è stato scritto su di lei, non ritaglierà il pezzo di giornale per appenderlo in bottega, ma il suo ricordo, di donna forte e determinata, grandissima lavoratrice e personaggio storico della città, non potrà che rimanere indelebile.
A 97 anni, nella sua casa di via Boccallerie, è mancata Flora Formenti, l’ultima modista padovana, titolare del negozio di cappelli, chiuso ormai da più di qualche mese, di via Santa Lucia 55. Flora lo diceva sempre: «El me lavoro xe la me pasion, se te meo cavi a moro».
E così è stato. La stanchezza e qualche problema di salute le avevano fatto prendere la decisione più sofferta: chiudere la sua bottega, quella dove dal 1960 aveva passato tutte le sue giornate. Negli ultimi anni, in piedi sul bancone, mentre lei lavorava ai suoi cappelli l’amatissima cagnolina Lilla.
Da quando era rimasta a casa, aveva iniziato a uscire sempre mano, finché fisicamente il suo corpo, ma forse prima ancora il suo spirito, non si è lasciato andare.
Chi la conosceva, e a Padova sono davvero in tanti, sa che Flora era una combattente. Onesta ma diretta. Non le mandava a dire. Se si trattava di affari poi non si faceva certo prendere per il naso. Sempre elegantissima, non usciva mai di casa se prima non si era truccata: rimmel, matita nera e rossetto rosso.
Era una bella donna Flora e spesso e volentieri lo raccontava a chi passava a fare due chiacchiere in bottega. «Non go mai vossudo sposarme, ma non parché non gavea pretendenti - ne gavea tanti - Jero bea e gaveo in testa el lavoro».
A 22 anni, Flora posò per Piero Denaro con un turbante di raso che realizzò al momento. «Tornato dall’America mi disse che avevo fatto innamorare tanti», raccontava.
Artista di grande talento, ha realizzato cappelli non solo per le signore padovane. Per matrimoni, feste, eventi regalava un tocco di classe anche a chi abitava a centinaia di chilometri di distanza. Per confezionare cappelli che erano più simili a opere d’arte lavorava la domenica, il giorno e la notte. E sempre con grande amore.
«Ho cominciato a lavorare a 9 anni. La mattina andavo a scuola e il pomeriggio correvo dalle mie tre zie modiste in via Marsilio Da Padova». Qui Flora è rimasta per 18 anni, finché «con tanti sacrifici», non è riuscita a comprare la bottega di via Santa Lucia, dov’è rimasta per più di sessant’anni. Flora nella sua lunga vita ha ricevuto premi e onorificenze (Ciampi l’aveva nominata Cavaliere e Napolitano Ufficiale del lavoro) e in più aveva avuto anche la Medaglia d’oro del Progresso economico. Lo ripeteva sempre: «Il mio sogno adesso è diventare Commendatore della Repubblica». E sicuramente dopo aver lavorato una vita l’avrebbe meritato.
Il funerale di Flora Formenti sarà celebrato martedì 2 agosto alle 10 nella chiesa di San Nicolò