PADOVA. Alcuni degli immobili in vendita compiono giusto quest’anno il secolo di vita, ma non mancano quelli meno vetusti – il più “giovane” ha 32 anni – e persino quelli in posizione decisamente appetibile (leggesi Corso Milano a Padova). Sono in tutto 500, hanno un costo medio di 60 mila euro e promettono di portare nelle casse di Ater una cifra vicina ai 30 milioni di euro.
Sono gli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) di proprietà dell’Ater di Padova, l’azienda territoriale per l’edilizia residenziale che nel Padovano gestisce più di 7 mila appartamenti. La giunta regionale del Veneto ha approvato il Piano di vendita che Ater ha riservato per alcuni dei suoi alloggi, «quelli più vecchi, che hanno una gestione particolarmente onerosa o che si trovano in stabili già parzialmente alienati», spiega Tiberio Businaro, presidente di Ater Padova.
Il Piano di Ater Padova approvato dalla Regione è stato stilato ormai un anno fa: si propone la vendita di 500 alloggi con relative pertinenze, numero che rappresenta il 7% del patrimonio aziendale Erp. Gli appartamenti finiti nel Piano si trovano in 193 fabbricati sparsi per la provincia. Di questi, 122 sono attualmente sfitti, praticamente un quarto. Dalla loro vendita, l’Ater prevede un introito complessivo di 30 milioni di euro, partendo da un prezzo medio di cessione stimato in circa 60 mila euro ad alloggio.
Gli alloggi in questione sono sparsi su metà provincia, visto che gli appartamenti individuati da Ater sono localizzati in poco più di cinquanta Comuni. La stragrande maggioranza (257) di trova a Padova città, quindi a Este (21), Camposampiero e Rubano (17 ciascuno), Mestrino (16), Cadoneghe (15), Piove di Sacco (14) e Montagnana (13).
L’elenco degli alloggi in vendita Comune per Comune
«Gli immobili inseriti nel piano di vendita approvato dalle Regione sono stati scelti secondo criteri afferenti la vetustà, la gestione particolarmente onerosa da parte dell’azienda o perché ubicati in realtà condominiali già parzialmente alienate», ribadisce il presidente Businaro.
Ed effettivamente la ricognizione svolta da Ater conferma per molti alloggi un certificato anagrafico poco gratificante: gran parte delle strutture sono state realizzate dal 1965 in poi, ma non mancano addirittura quelle del 1922 (a Padova in via Bruno Giordano) e del 1923 (sempre a Padova, in via Tommaseo). Chiaro che all’azienda convenga molto più vendere che metterci le mani a distanza di un secolo. Eppure non mancano i profili ben più allettanti: a Padova si conta anche una decina di alloggi in vendita nel centralissimo Corso Milano; in città, a Cartura, Este, Teolo e Piove di Sacco ci sono immobili a più di 8 vani; alcuni alloggi hanno meno di quarant’anni di vita, come quelli in via Pra’ a Este (1990) o in via Rizzato a Padova (sempre 1990) o ancora in viale Mazzini a Mestrino (1987).
Va peraltro detto che lo scorso ottobre la Regione ha chiesto all’Ater di rivalutare il Piano, alla luce delle ingenti risorse messe a disposizione per l’edilizia residenziale pubblica dal Pnrr. Di fatto, l’ente regionale ha chiesto di alienare unicamente quegli alloggi che non sarebbe possibile recuperare usufruendo dei fondi statali destinati alla ripresa.
Ater non ha tuttavia rivisto il Piano, ribadendo che per questi alloggi la riqualificazione, sia sotto il profilo economico che sociale, non risulta conveniente.
Ma chi può comprare i 500 immobili del Piano? Per quanto riguarda gli appartamenti occupati, hanno titolo all’acquisto soltanto l’assegnatario o un componente del nucleo familiare che conducano l’alloggio a titolo di locazione da oltre un quinquennio e risultino in regola con il pagamento del canone di locazione e delle quote di gestione dei servizi.
Il prezzo di vendita per loro è pari al prezzo di mercato delle stesse unità abitative libere, determinato dal Comune o dall’Ater sulla base di perizia asseverata, diminuito del 20 per cento.
L’alienazione degli alloggi liberi è invece effettuata con la procedura dell’asta pubblica, con offerte in aumento, assumendo a base d’asta il prezzo di mercato determinato sulla base di perizia asseverata.
Specifica Businaro: «Grazie al ricavato delle vendite, Ater potrà effettuare interventi di riqualificazione e di manutenzione, migliorando la qualità dell’abitare degli inquilini, aumentando la disponibilità con la realizzazione di nuove unità abitative, assicurando una casa alle famiglie e giovani coppie che, per la loro condizione economica, non trovano alternative nel libero mercato».
