Scena di (stra)ordinaria follia climatica. Con il caldo torrido anomalo che colpisce anche la Gran Bretagna, superando in Inghilterra i 37 gradi (picco di 38,7 a Cambridge), anche gli albionici fuggono dalla città e cercano refrigerio al mare. Sembra Riccione al suo meglio, invece è la cosa inglese. Dalla Cornovaglia a Broadstairs, passando per Brighton, nel week end le spiagge sono state prese d’assalto.
Un tuffo nell’Oceano non è proprio come un bagno nel Mediterraneo, ma ognuno si arrangia come può e l’acqua è sempre acqua. Muniti di ombrellone, sedie pieghevoli, l’immancabile cesta per il picnic, le borse termiche cariche di birre e chili di crema solare, anche gli inglesi si sono spogliati. Poi la sera tornano lo stesso rossi come peperoni, perché la carnagione comunque è quella che è, bianca con riflessi verdognoli. Gelati e ghiaccioli vanno a ruba, nei supermercati è finito il ghiaccio, in genere venduto a cubetti nei sacchi per fare il Pimm’s e il Gin Tonic e per tenere in fresco le bibite nei barbecue della domenica.
C’è da dire che il sole da queste parti è sempre benvenuto. Basta un pallido raggio, in qualunque stagione, che i parchi si riempiono di gente a torso nudo e donne in bikini, stese sul prato. Ma queste scene, complice forse anche il teleobbiettivo che avvicina i corpi e li fa sembrare massa informe, non sono normali.
“Glorious sunshine” va bene, ma così è troppo anche per loro. È l’anormalità dell’ondata di calore più calda di sempre. Ogni record è battuto, martedì è previsto il picco di 41 gradi. Sui siti circolano divertenti consigli definiti “mediterranei”, anche se sarebbe più consono chiamarli africani. Tipo non uscire nelle ore calde del giorno, non vestirsi di scuro, niente di sintetico e solo lino e cotone, bere tanta acqua fresca, tenere le tapparelle abbassate durante le ore del giorno, aprire le finestre e fare riscontro di notte. E fin qui, niente di nuovo per noi mediterranei. La Bbc però dà il suo meglio con consigli ancora più anomali: mettere le lenzuola nel freezer prima di usarle, e fare lo stesso con magliette e calzini (i calzini forse basterebbe non indossarli, ma vaglielo a spiegare). E piazzare una bacinella di acqua fredda con ghiaccio davanti al ventilatore per raffreddare l’aria.
Adesso i negazionisti del riscaldamento globale, che poi coincidono spesso con i complottisti di vario genere e con gli entusiasti della Brexit, proveranno a dire che anche il caldo anomalo è colpa dell’Europa (così chiamano il continente oltre la Manica), perché tutti i mali, si sa, per loro vengono sempre da lì. O forse saranno costretti a rassegnarsi all’evidenza dei fatti: i confini in natura non esistono e siamo tutti sulla stessa barca. Meglio, sullo stesso patino.