A un certo punto Julian Schnabel ha cominciato ad andare in giro in pigiama. Non nel senso che usciva di soppiatto senza cambiarsi, ma proprio a presentarsi in società, cene di gala e prime cinematografiche, con pantaloni morbidi chiusi da un elastico e casacca con i bottoni. Cercando un po’ su Google Immagini, pare che le prime apparizioni in tenuta da notte risalgano al 1995, quando Schnabel era già un celeberrimo e quotatissimo artista su scala mondiale e uno dei più illustri rappresentanti del post-moderno nelle arti figurative. Di lì a poco sarebbe diventato anche un apprezzato regista cinematografico. La passione per il pigiama come look 24/7 non l’ha più abbandonato.

Julian Schnabel sul del suo film 'Basquiat’ il 16 giugno 1995, a SoHo, New York. 

Ron Galella Archive - File Photos

Julian Schnabel sul del suo film 'Basquiat’ il 16 giugno 1995, a SoHo, New York. 
Ron Galella, Ltd./Getty Images

 Su come il nostro rapporto con l’abbigliamento da casa sia cambiato durante questi due anni di pandemia e relativi intermittenti lockdown sono state fatte lunghe riflessioni e scritte ricche pagine. Una cosa su cui tutti sembravamo concordare era che i vestiti comodi, le tute, il leisurewear per dirla con il linguaggio del marketing, erano stati una bella parentesi rilassante in un periodo che rilassante non lo era per niente. Il ritorno alla normalità delle nostre vite sociali e lavorative sarebbe stato forse più casual ma avremmo comunque desiderato tornare a vestirci per stare fuori. E invece, probabilmente, Julian Schnabel ci aveva visto più lungo di tutti e in tempi non sospetti. Basta fare un giro tra le gallery delle sfilate di giugno per le collezioni Spring Summer 2023 per accorgersi che il pigiama, affrancato dalla cornice della camera da letto, è diventato la next big thing dell’abbigliamento maschile secondo designer tra loro anche lontanissimi per estetiche, eleganze e interpretazioni della mascolinità. Per Magliano, sempre più affilato nel mettere a fuoco una personalissima idea di sensualità, il pigiama è uniforme erotica e lasciva, attraverso cui dimostrare insieme sicurezza e vulnerabilità del proprio corpo seduttivo. 

Un look della collezione Spring/Summer 23 di Magliano
Un look della collezione Spring/Summer 23 di Magliano
Paolo Zandrini

Tra i 25 look creati da Alessandro Michele e Harry Styles per il progetto Gucci HA HA HA, ci sono due pigiami quintessenziali, a quadretti rossi o verdi, con anche orsacchiotti arrabbiati a rimarcarne l’ironia fanciullesca.

Il look pigiama dalla collezione Gucci Ha Ha Ha
Il look pigiama dalla collezione Gucci Ha Ha Ha

E se di Harry Styles si parla, allora come non citare anche il video di Late Night Talking, appena uscito, che sembra proprio una dichiarazione programmatica di utilizzo del pigiama come indumento adatto alle 24 ore

Il video di Late Night Talking di Harry Styles

Kim Jones da Dior eleva il pigiama, verde menta, a esercizio sartoriale che si mescola con perfezionismi da Savile Row, giacca doppio petto e tagli sartoriali. 

Un look della collezione Spring/Summer 23 di Dior

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Un look della collezione Spring/Summer 23 di Dior
YANNIS VLAMOS

Ma è Brioni, caposaldo dell’eleganza formale senza compromessi, a confermare che non si tratta di una deriva stravagante per il puro piacere della passerella, presentando in collezione un perfetto pigiama grigio con bordi a contrasto indossato sotto un blazer con i rever a lancia che fa pensare a una parola tanto abusata quanto in questo caso pertinente: chic. 

Un look della collezione Spring/Summer 23 di Brioni
Un look della collezione Spring/Summer 23 di Brioni