di Giovanni Ceriani
Sì, sintetizzando possiamo dire che il Pd è un partito amorale, mentre i 5stelle sono una forza morale. In questa differenza originaria sta tutta la traiettoria politica dei due partiti e il loro stare più o meno simpatici alle classi dominanti e al sistema. I 5stelle essendo una forza intrinsecamente e genuinamente morale sono una forza che litiga su tutto, di ogni questione fanno una “questione”, alla prima divergenza scatta una espulsione o una scissione. È la loro forza ma anche la loro debolezza. La loro forza perché tanta moralità ha consentito di far paura ai potenti, di scompaginare l’agenda politica tradizionale e mettere al centro i temi della legalità, della giustizia sociale, dei diritti, della dignità del lavoro, dell’ambiente e dei beni comuni. La loro debolezza perché appunto tanta moralità espone alle critiche, alle delusioni, al senso di inadeguatezza e fallimento. Espone alle critiche e all’autocritica continua, furente, intestina. E in questa debolezza si inseriscono il potere, i furbi e gli scaltri per affondare il colpo.
Il Pd invece è una forza “amorale”. Non ha identità, non ha idee, non ha morale, appunto. Galleggia, resta a galla, vive di rendita sulle battaglie altrui e porta a casa il bottino simbolico di “valori”, stando praticamente fermo. Tiene dentro tutto e il contrario di tutto: come persone, come politiche e come ragioni sociali. E attorno si circonda di tutto e il contrario di tutto: tanto il campo è… largo! Infinitamente vario al suo interno, intrattiene rapporti pure con chi si è posto fuori, continuando ad allevarne l’ambizione e le brame come un italovivo qualunque. Il Pd non è né carne né pesce ma si fa passare per il migliore dei piatti. Anzi, per il migliore dei menù perché al suo interno c’è ogni sorta di portata.
Si fa passare per “sinistra”, pur avendo massacrato il lavoro e distrutto la scuola.
Per “pacifista”, pur avendo votato invii di armi, aumenti esponenziali delle spese militari, inserito propri uomini in Leonardo e altre amene aziende di tiro a segno.
Per “civile”, pur avendo sostenuto la Cartabia e la sua prima proposta di sgravi di pena a mafiosi e colletti bianchi.
Per “contiano”, pur avendo acconsentito (o comunque gioito) al Conticidio che fu e, oggi, al contidicio permanente che è.
Per “europeista”, pur avendo insistito sul Mes, quando Conte, molto più bravo, ha portato a casa un Recovery sette volte più ricco e pure sette volte meno “condizionale”.
Per “ambientalista”, pur essendo il partito delle grandi opere e degli inceneritori “green”.
Il Pd è un partito amorale mentre i 5stelle sono un partito morale. Purtroppo non si può fare a meno di farne un’alleanza per ritornare a far tremare i potenti. Ma dobbiamo sapere sempre che il Pd è per metà il male assoluto e per l’altra metà il male minore. Continuiamo a lavorare con il “male minore” per combattere e arginare il “male assoluto”, ben sapendo in ogni istante che può accadere anche il contrario. Ossia che il male assoluto riesca ad usare il male minore per fregare, neutralizzare e annientare la diversità dei poveri e generosi 5stelle e di Conte.
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