UDINE. L’incontro con Barbara Zilli, appena designata dalla segreteria regionale della Lega come referente politica dell’area dell’ex provincia che va dalla collina al mare, è già in agenda: «Ci vedremo il 18 luglio», annuncia il primo cittadino di Udine, Pietro Fontanini. Che per Zilli sarà giocoforza un interlocutore assiduo nei mesi che portano al trittico di elezioni del 2023 (politiche, regionali, comunali) e che saranno decisivi anche per l’investitura del candidato sindaco del centrodestra nel capoluogo friulano. Sarà Fontanini a muovere per primo la propria pedina nel gioco dell’oca che ha come casella finale palazzo D’Aronco: la disponibilità (non incondizionata, peraltro) dell’uscente a ricandidarsi costituisce il punto di partenza di ogni ragionamento. Il sindaco non ha fretta: dall’osservatorio privilegiato di Udine analizza le novità in casa del Carroccio (il suo partito) e prova a guardare al prossimo futuro.
Sindaco, cosa pensa del nuovo assetto della Lega provinciale?
«È un potenziamento, necessario visto che andiamo verso importanti appuntamenti elettorali: i soggetti non cambiano, ma avranno diverse e più ampie responsabilità».
La soddisfa la nomina di Zilli?
«Barbara è una persona positiva, rapida nelle decisioni. E in situazioni delicate bisogna avere la prontezza d’esecuzione. L’ho sentita e ci vedremo già il 18 luglio».
Si occuperà, in accordo con la segreteria regionale, anche delle candidature per le politiche. Con il taglio dei parlamentari sarà un compito ancor più probante.
«Considerata la scomparsa della Provincia, è necessario candidare persone con un appeal forte, capaci di convincere l’elettorato ad appoggiare il nostro movimento e altrettanto capaci di rappresentare il territorio del nostro Friuli a Roma».
Cosa dice la cartella clinica della Lega? Dopo l’exploit delle Europee i sondaggi oggi vedono i rapporti di forza mutati all’interno del centrodestra.
«C’è stato un travaso di elettori, andati verso Fratelli d’Italia. Ma il centrodestra è ancora molto forte e ha la possibilità di affermarsi alle politiche. Anche per questo abbiamo bisogno di rilanciare il movimento con persone che abbiano una caratura importante, che si riconoscano nella famiglia del centrodestra e che possano aiutarci a recuperare i consensi».
Alle regionali però la Lega rischia di uscire ridimensionata se, come appare ormai certo, si presenterà ai nastri di partenza la lista con il nome del presidente Fedriga.
«È una formula ormai consolidata: ha iniziato Zaia, altri hanno mutuato quell’esperienza. Anche i sindaci presentano sempre una lista civica con il proprio nome».
Intende farlo anche lei?
«Se deciderò di correre per il secondo mandato ci sarà senz’altro la lista Fontanini».
Ecco, a proposito: quanto e cosa manca per sciogliere le riserve?
«Non ho ancora preso una decisione sulla mia eventuale ricandidatura. Cosa chiederò agli alleati? Vorrei una squadra amministrativa rinnovata, composta da persone di maggior esperienza. C’è bisogno di portare all’interno dell’amministrazione professionisti di livello, che spero di coinvolgere anche nella creazione della civica».
E i tempi?
«Non temporeggeremo. Ci siamo dati appuntamento a settembre, massimo ottobre con le forze politiche che compongono la coalizione. Poi bisognerà partire».
