MANTOVA. Caparezza lo aveva detto: «Alle mie spalle ho un dispiego di forze davvero incredibile, ci sono scenografi, costumisti, performer che stanno lavorando per creare uno spettacolo che valga la pena di essere anche visto, non solo ascoltato». E in effetti il suo concerto di sabato 9 luglio in piazza Sordello nell’ambito di Mantova Live Estate organizzato da Shining Production è stato un’esplosione di colori e un’epifania di luce, segno di quanto è stato investito nell’impatto visivo del tour Exuvia. Di un evento si tratta (il successo è notevole), e di musica pop si tratta: tutto legittimo e tutto giusto, per un artista che ha sempre dimostrato di saper usare bene i suoi neuroni.
Una sorta di gigantesca finestra spazio temporale (sembra davvero un film) riporta immagini di foresta e richiama il pubblico a guardare questo “fuori” che in realtà non è altro da noi. Caparezza richiama il suo pubblico proprio alla foresta dopo i primi due brani, “Canthology” e “Fugadà”. L’artista parte quindi con premesse interessanti sulla nuova dimensione temporale degli ultimi anni, sulla sua lentezza in contrasto con la corsa a perdifiato presa dagli eventi negli ultimi quattro anni, perché tanti ne sono passati dall’ultimo tour.
Caparezza racconta di essersi voluto liberare di questa lenta pesantezza e di aver vissuto una metamorfosi. Cita Kafka, poi Dante, poi il Lago dei Cigni per concludere però con una battuta su Winnie The Pooh che inizia la sua vita come cucciolotto mangia-miele e si ritrova adulto a sbranare Leonardo Di Caprio (vedi memorabile scena di The Revenant).
Un evento, appunto. Ma di quelli costruiti bene e su cui non c’è alcunché da ridire. Il pubblico apprezza e acclama. Sul palco ecco ballerini in costumi sgargianti e un personaggio che ingaggia la nota di Larsen. Il terzo pezzo della serata, quello che richiama il suono dell’acufene che da tempo tormenta Caparezza.
I suoni sono belli, gli schermi restituiscono i dettagli con una fedeltà straordinaria. Una serata per famiglie, con tante bambine e tanti bambini al seguito di mamma e papà.