PADOVA. Stefano Micheletto produce da 60 anni pavimenti da esterno, arredi urbani e per giardini. Poche ferie, cura certosina delle materie prime e slancio verso l’innovazione. I suoi 27 dipendenti sono una famiglia allargata. Per tutte queste ragioni arrivare a sospendere la produzione (intanto per una settimana, a partire da martedì) è un colpo al cuore.
«Per luglio stimiamo una bolletta di 50 mila euro», spiega il titolare, «A fronte di bollette storiche – fino all’inizio di quest’anno – di 10-12 mila euro al mese. Da inizio anno hanno cominciato a lievitare: 20 mila, 30 mila, 40 mila euro al mese. È chiaro che la situazione è oltre ogni controllo». Le hanno provate tutte: «All’inizio dei rincari – continua Micheletto – ovvero a gennaio-febbraio, abbiamo tenuto duro; poi a febbraio abbiamo fatto il primo ritocco dei prezzi, un secondo è arrivato a maggio, in totale abbiamo aumentato i prezzi del 25-30%, sono aumenti minimi e non sono abbastanza». Fermarsi non è indolore: «Lo stop ci costerà 40 mila euro al giorno – sottolinea l’imprenditore – il 25-30% del fatturato di un mese. Tuttavia lavorare mi costa di più che fermarmi, tra tempi di consegna, contratti già firmati – e gli aumenti sono rischio di impresa – e aumenti enormi. Non posso lavorare in perdita: è inaccettabile».
Ma incidere ancora sui listini ha i suoi rischi. La Micheletto si rivolge a tre grandi categorie di clienti: i privati, a cui vende i pavimenti direttamente; a progettisti, imprese e rivendite, realizzando materiali con caratteristiche tecniche e qualitative di alto livello; ad altre aziende che lavorano per il pubblico. «L’impatto dei rincari sui clienti – sottolinea l’imprenditore – per quanto minimo, ha già avuto degli effetti: le aziende edilizie che si rivolgevano a noi ci hanno informato che a settembre si fermeranno, quindi non compreranno il nostro prodotto; nelle ultime due settimane questo è il ragionamento di molte aziende: aspettare tempi migliori; ma anche sul fronte privato, negli ultimi due mesi, abbiamo notato un rallentamento mai visto prima nelle presenze del nostro show room: cotavamo sempre 5-10 prezende al giorno e il sabato anche di più, adesso nessuno. Il nostro fatturato è calato di un buon 35-45%, se aumentativo ancora direi che ci giochiamo proprio le vendite»elvira scigliano