Per Max Verstappen e la Red Bull il gran premio d'Austria è la corsa di casa, un po' come Monza e Imola per la Ferrari o Silverstone per la Mercedes. 

Il tracciato si chiama Red Bull Ring ed è di Dietrich Mateschitz, proprietario dell’omonima scuderia. Non solo, perché domenica correrà in casa anche Max Verstappen, visto che negli ultimi anni il circuito austriaco è sempre stato preso d'assalto dall'Orange Army, la massa di tifosi olandesi vestiti di arancione che colorano interamente le tribune tifando per il loro idolo.

È proprio per questo che Verstappen ha presentato sui social la nuova versione del suo casco, personalizzato proprio per l'occasione. 

Nuovi colori

Quella di personalizzare il casco è una cosa ormai comune tra i piloti, che a seconda di dove corrono e di quanto è significativo l'evento spesso presentano caschi con colorazioni particolari.

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 Solitamente rendono omaggio alla bandiera nazionale quando corrono su un circuito del proprio paese d’origine, altre volte celebrano il raggiungimento di un determinato numero di gare, altre ancora lanciano veri e propri messaggi sociali, come in tanti hanno fatto a favore dell’Ucraina.

E Verstappen non ha fatto eccezione, tanto che per il gran premio d'Austria scenderà in pista con un casco nuovo, colorato di blu e giallo, con una fantasia disegnata sulla calotta e l'immancabile toro rosso con la scritta Red Bull ai lati, mentre sulla fronte c'è il simbolo completo con i due tori e il sole. 

Sulla sua pagina Instagram, Verstappen ha voluto postare anche il processo di colorazione del casco, dalla fase iniziale al prodotto finito che scenderà in pista con lui. Questo casco sarà poi messo in vendita e il ricavato andrà a Wings for Life, la fondazione di beneficenza che si dedica alla ricerca di una cura per le lesioni del midollo spinale e che Verstappen segue da vicino.

Come sono fatti e quanto costano

Ma, in generale, come sono fatti e quanto costano i caschi dei piloti di Formula 1? Ovviamente sono prodotti fatti su misura, impossibili da trovare in commercio (nulla a che vedere con quelli dei piloti degli anni '50, un caschetto in cuoio sullo stile di quello utilizzato dagli aviatori). Il rivestimento è in fibra di carbonio, lo stesso delle scocche delle macchine, un materiale leggero ma super resistente. La differenza principale rispetto ai caschi utilizzati nel Motomondiale è che quelli di Formula 1 sono studiati tenendo conto anche dell'aerodinamica dell'auto, hanno aperture laterali per inserire le cannucce per l'acqua (schiacciando un bottone sul volante i piloti, durante la gara, possono bere) e per l'ossigeno. 

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Le visiere sono a prova di proiettile: la loro efficacia viene testata in laboratorio sparando a oltre 50 km/h una piccola sfera metallica, per evitare incidenti dalle conseguenze potenzialmente drammatiche come quello capitato a Felipe Massa in Ungheria nel 2009, quando il pilota brasiliano della Ferrari venne colpito sulla visiera (che si sfondò) da una molla persa dall’auto di Barrichello che lo precedeva. 

All'interno, l'imbottitura è personalizzata a seconda delle esigenze, con materiali che proteggano ma che allo stesso tempo risultino comodi. Da poco tempo, inoltre, proprio sull'imbottitura, all'altezza degli occhi, è stata inserita una microcamera (la cosiddetta helmet cam) che permette a chi segue la gara in televisione di vedere esattamente ciò che vede il pilota, scuotimenti e gocce d'acqua compresi. 

Il peso? Siamo tra 1,2 e 1,5 chili. Il costo? Compreso fra 3.000 e 12.000 euro.