È stata dimessa dal Policlinico di Palermo Rosalia Manosperti. La mamma del piccolo Andrea Mirabile, il bimbo di soli 6 anni morto in Egitto durante una vacanza con i genitori. A renderlo noto è lo stesso ospedale. Dove la donna, al quarto mese di gravidanza, era arrivata ieri. Insieme al marito, che resta ancora ricoverato. In condizioni stabili.
“La paziente – dice il professore Renato Venezia, direttore della struttura – ha eseguito ieri pomeriggio alcuni accertamenti ecografici. E, compatibilmente con la tragedia vissuta, dal punto di vista clinico sta bene. E la sua gravidanza procede regolarmente”. Il marito, invece, si trova ancora ricoverato al reparto di Medicina interna con Stroke Care. “Al momento ha un quadro clinico stabile”, dicono i medici. “Stiamo eseguendo ulteriori esami. Per capire che cosa abbia scatenato questa reazione. Un riscontro più chiaro potremo averlo solo nei prossimi giorni. Quando avremo modo di valutare anche gli effetti delle terapie in corso”.
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Il papà del piccolo Andrea è sotto choc. “Ho trovato un uomo attonito, spaesato. Persino inconsapevole di un dramma così grande”. Così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. “Noi dobbiamo manifestare a questi genitori tutta la solidarietà di questa città. E attestare la volontà che venga fatta chiarezza. Perdere un bimbo di sei anni è un’atrocità. Anche se nulla potrà restituirlo alla famiglia, sapere cosa è successo potrà aiutare perché queste tragedie non si ripetano”.
Nel pomeriggio è previsto il rientro in città anche della salma del bimbo. Mercoledì 13 luglio inizieranno le operazioni per l’autopsia. Ieri il pool di avvocati che segue la famiglia (Giambrone & Partners di Palermo) ha presentato un esposto in Procura per fare luce sulla morte improvvisa del piccolo. La Procura ha nominato un pm, Bruno Brucoli, titolare del fascicolo aperto. Attualmente le indagini si concentrano sulle condizioni igienico sanitarie del resort. E – spiegano i legali della famiglia – su eventuali altri casi di italiani o stranieri che hanno avuto gli stessi sintomi dei nostri assistiti”.
“Siamo stati contattati da tre famiglie italiane che hanno trascorso alcuni giorni di vacanza nello stesso resort dei nostri assistiti. Una famiglia ci ha detto che le condizioni igieniche erano di basso livello. Altre due ci hanno riferito di aver avuto sintomi di nausea e vomito. Ovviamente tutto va analizzato con attenzione, perché potrebbe esserci un effetto suggestione”. Al momento – ha aggiunto l’avvocato Giambrone – la famiglia chiede un po’ di privacy anche nel rispetto del dolore che stanno vivendo. Con l’autopsia avremo una risposta alle domande della famiglia e in base agli esiti valuteremo le prossime mosse”.
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