CASTIGLIONE DELLE STIVIERE. La città di Castiglione ha salutato il 7 luglio Tonino Cripezzi dei Camaleonti, il suo Tonino. E cioè quel milanese artista, cantate e tastierista, adottato e che tutta la generazione beat ha amato. Dopo la triste notizia della morte, arrivata il 3 luglio, l’appuntamento era proprio a Castiglione dove Cripezzi viveva da oltre quarant’anni con la moglie Marina e figli Nicolò e Matteo.
La voce segnata dal dolore di Livio Macchia, bassista dei Camaleonti, e compagno inseparabile di questi 60 anni di carriera, sulle note dell’Ave Maria, è stato il momento più toccante di una cerimonia sobria e carica di forti emozioni. L’abbraccio finale fra Marina, la moglie di Cripezzi, e Macchia ha fatto capire come queste persone non fossero solo dei professionisti amati da un pubblico che, ormai, annovera diverse generazioni, ma prima di tutto una famiglia unita. Il lato umano è sempre stato caratterizzante della figura di Cripezzi e della sua band che, di questa cifra, ha sempre fatto un tratto distintivo.
Lo dimostra anche il fatto che tra i banchi del duomo ci fossero amici, conoscenti, fan e semplici amanti delle sue canzoni. «Ora il tour lo proseguirai fra le stelle. Grazie Tonino, grazie. Buon viaggio». Queste le parole di saluto di Macchia e della band che, fra i banchi, con occhiali scuri, riceve l’abbraccio della gente presente in chiesa.
Fra i banchi anche i Dik Dik e Shel Shapiro, ma anche molti produttori di una grande stagione, quella del beat italiano, di cui Cripezzi è stato, con Daolio dei Nomadi, una delle voci più belle e intense, oltre che amate. «Ho fatto scorrere le sue canzoni per cercare le parole giuste con le quali aprire questo ricordo di Antonio – ha detto il sacerdote – ma alla fine credo che sia corretto ricordarlo con le parole delle sue canzoni».
E così i versi di Applausi, una delle canzoni simbolo della carriera dei Camaleonti, hanno risuonato nell’omelia per l’ultimo saluto a Tonino, morto domenica notte dopo la prima data del tour, a Pescara, che lo avrebbe portato, con i suoi Camaleonti, ancora in giro per l’Italia.
Una carriera, quella di Cripezzi e dei suoi Camaleonti, che lo ha visto dare alle stampe 23 album fra lavori in studio, live e raccolte. La sua voce, e il suo vibrato – questa una delle caratteristiche più significative – sono destinate e restare fra le esperienze musicali più belle di quella felice stagione degli anni ’60 e’70.
A Castiglione, invece, il ricordo di Tonino resterà vivo in tutte quelle persone che lo hanno sempre accolto e gli hanno garantito quella tranquillità che gli ha premesso di vivere, fino all’ultimo, una carriera artistica che sarà quasi sicuramente irripetibile. Dopo il funerale la salma di Tonino è stata cremata.
