Opera chiusa forse a settembre, manca l’ok della Soprintendenza
/ ivrea
Figure di bambini e dame d’altri tempi, di corvi appollaiati e di arance lasciate cadere con dolcezza da prese giovani. E poi, sull’altro lato, l’unica sagoma a colori tra le altre color seppia. Violetta. Galliano Gallo mostra con un pizzico di emozione le prime immagini della futura piazza Maretta, così come verrà non appena la Soprintendenza darà l’ok al progetto dei murales che sarà lui stesso a realizzare insieme con altri due artisti. Il progetto, nel suo insieme, è piaciuto sia al Comune con l’Ufficio tecnico che sta portando avanti la riqualificazione in chiave pedonale della calotta centrale (quasi la termine), sia ai residenti, ai commercianti e ai proprietari degli edifici interessati che in questi mesi hanno seguito passo passo l’evolversi della riqualificazione. A fare da tela alla sequenza delle ombre saranno le facciate dei due edifici che si guardano, lato Arca di Noè e lato sartoria, i due opposti della porzione più alta della piazza. Qua e là, tra le figure, delle didascalie sul luogo raccontate da scritte con caratteri vagamente retro. «Le immagini rendono complessivamente l’idea - spiega l’artista -, al netto di alcuni piccoli cambiamenti». Il tema sarà quello della Fagiolata del Castellazzo, che nei giorni di Carnevale proprio in piazza Maretta va a collocarsi. E della quale, tra l’altro, Gallo fa parte. «Inizialmente si voleva raccontare la storia di questa Fagiolata utilizzando dei pannelli, poi è piaciuta l’idea di renderla a mezzo murale, e infine abbiamo pensato a un intervento basato sulle ombre. Due settimane di lavori e dovremmo aver concluso». Il cantiere che sta posando la pavimentazione al momento è fermo da alcuni di giorni per un intervento di Smat. Una volta terminata questa parte toccherà ai pittori. «Siamo comunque alla fine, preferirei non sbilanciarmi, ma ci piacerebbe molto poterla inaugurare a settembre», dice l’assessore Michele Cafarelli. La versione finale è frutto della partecipazione dei cittadini alle sue decisioni, così come era stato deciso un anno fa, dopo un primo test sull’arredo urbano anti parcheggio selvaggio a cui era seguita una marea di critiche. In sintesi, i cardini: via i parcheggi blu, pavimentazione in porfido, paletti, fioriere, panchine e una nuova illuminazione a pavimento .
