foto da Quotidiani locali
UDINE. Si riparte. Senza alcune certezze che soltanto tra quaranta giorni, a San Siro, nell’esordio della nuova serie A contro i campioni d’Italia del Milan, sapremo se sono state “ammortizzate” dal lavoro: sul campo e dietro la scrivania.
È il giorno del raduno dell’Udinese 2022-’23 con un nuovo allenatore e le incognite dettate dal mercato quanto mai attuali, visto che incidono su un reparto chiave e che potrebbero estendersi anche in altre zone in caso di addii eccellenti.
La guida
Si ricomincia con Andrea Sottil al posto di Gabriele Cioffi che intanto si è accasato all’Hellas Verona. L’ex difensore che ha vestito la maglia bianconera tra il 1999 e il 2003 è un esordiente in serie A, ma non è questo il particolare che dovrebbe sollevare dei dubbi a livello di impatto nel massimo campionato.
L’Udinese nelle ultime due occasioni ha sempre scommesso sulle persone, visto che Luca Gotti era il vice di Igor Tudor quando nel novembre 2019 ereditò la sua panchina e che la mossa del “vice del vice” è stata applicata anche lo scorso anno per evitare che un passaggio a vuoto complicasse i piani salvezza.
I punti di domanda riguardano piuttosto il credo tattico di Sottil, abituato alla difesa “a 4” durante la propria carriera da allenatore, magari nel quadro di un 4-3-1-2, ovvero con un trequartista dietro a due punte, laddove da queste parti il 3-5-2 e quindi l’assetto in retriguardia “con il tridente” è un must dell’Udinese.
Le scelte
Che farà Sottil? Sonderà durante il ritiro se è possibile modificare l’assetto tattico – cosa che costò cara a Gotti lo scorso inverno – o ripartirà esclusivamente dalle certezze della gestione precedente?
Ecco i punti di domanda che alimentano, anche nel caso di una conferma della difesa “a 3”, la curiosità per un cambio tattico che potrebbe anche far uscire l’Udinese dal solito binario tattico, si dice con quel 3-4-2-1 (già due stagioni fa accennato per un paio di partite dai bianconeri) che sarebbe in grado proporre delle novità senza stravolgere l’impianto di gioco. Si vedrà. Anche valutando i prossimi movimenti di mercato.
Le mosse
Inutile nascondere che le perplessità riguardano la difesa che, rispetto agli ultimi quattro mesi dello scorso campionato, ha perso due elementi su tre a livello di titolari (Marì e Perez) e rischia di salutare anche il terzo, Becao. Da lì Sottil dovrà ripartire, dalla ricostruzione della retroguardia.
A centrocampo sono molte le voci che coinvolgono i bianconeri, in particolare Walace, ma se il brasiliano fosse confermato con Makengo e Pereyra la mediana sarebbe già collaudata, basterebbe agire nelle alternative, dove ha mostrato qualche limite lo scorso anno. I
n attacco Deulofeu è sul piede di partenza: rinunciare al catalano non sarà facile, servirà un innesto di peso (visto che è scaduto anche il prestito di Pussetto dal Watford), mentre la possibile cessione di Molina è già stata già prevista, visto l’inserimento nella rosa dell’irlandese di origini nigeriane Festy Ebosele. Due acquisti in difesa, uno a centrocampo, un paio in attacco. È questo il piano di Gino Pozzo?