Da Caramel e De Gregorio: sono diversi i manager veneti in quiescenza arruolati da Palazzo Balbi secondo quanto previsto dalla legge Madia
VENEZIA. C’è una frase che il presidente Luca Zaia ama ripetere nelle occasioni solenni a palazzo Balbi: «Se il Veneto è leader per efficienza amministrativa, il merito è della mia squadra». E nel team più che gli assessori contano i dirigenti delle macro-aree e dell’ufficio legislativo, lo staff della segreteria e i manager delle Usl, un gruppo di fedelissimi che con il turn-over copre tutto il Veneto, di poltrona in poltrona, fedele nei decenni con poche new entry. È dai tempi della Dc di Tina Anselmi che si vince lo scudetto della sanità, sgomitando con l’Emilia e la Toscana.
Basta riascoltare il nastro del 26 febbraio 2021 per rinfrescare la memoria: sono arrivati cento curricula per le nomine delle Usl e ci sono profili di altissimo livello, con manager pronti a lasciare il settore privato. «È motivo d’orgoglio e, dopo attenta riflessione, abbiamo deciso che è importante individuare i direttori generali sulla base della loro competenza maturata con il modello veneto di sanità, il più efficiente in Italia», è la sintesi del presidente. Sia chiaro: se c’è da scegliere tra un giovane con master alla Bocconi di Milano e un direttore-contadino che sa persino come «far nascere i vitelli», Zaia non ha dubbi. Indovinate un po’ voi chi è stato premiato?
Sul “pacchetto triennale” pendeva fin da allora la spada di Damocle della legge Madia, un terremoto nella pubblica amministrazione: chi raggiunge 43 anni e 1 mese di contributi deve andare in pensione e può coprire lo stesso incarico per 12 mesi a titolo gratuito. Una clausola che oggi rischia di mettere in discussione gli incarichi di Dal Ben a Padova, Contato a Venezia, Bonavina a Vicenza e Benazzi a Treviso, che dal primo aprile scorso incassa il bonifico dell’Inps. Materia delicatissima in tutta la Penisola, che finirà sul tavolo del ministro Brunetta, chiamato a mettere ordine: arriverà una norma ad hoc per sanare la diatriba prima della scure della Corte dei conti? Si accettano scommesse.
In Veneto la legge Madia è stata applicata anche per i dirigenti di turismo, cultura, cooperazione internazionale e urbanistica. Da dove partire? Dalle grandi opere. Un paio di giorni fa, l’ingegner Alvise Luchetta ha salutato i colleghi di palazzo Linetti: dal primo luglio è in pensione e Zaia dovrà nominare un nuovo dirigente dei lavori pubblici ed edilizia. Una carriera esemplare, conclusa con un team d’ ingegneri “assunti” per un anno gratis per completare gli impianti da sci a Cortina dal 2018 al 2021. Una corsa contro il tempo. Stiamo parlando della pista dedicata a Lino Lacedelli, il mitico conquistatore del K2: una variante lunga 1500 metri della Cinque Torri, realizzata per le qualificazioni degli atleti dei campionati del mondo di sci alpino 2021 e poi delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Le regole Fis hanno imposto interventi radicali anche sulla Druscié A, riservata agli slalom speciali. E ora gli impianti sono tra i più competitivi e sicuri al mondo, nello splendido scenario delle Dolomiti. Chi ha dei dubbi, consulti il sito web di Cortina.
Con la pandemia Covid, la Regione ha siglato un contratto di un anno con un team d’ ingegneri con i vincoli della legge Madia: rimborsate solo le note spese documentate per le trasferte. Incarico ripagato con la medaglia d’oro morale del prestigio e della tenacia che solo i “civil servant” sanno conquistare: senza questi “volontari” i mondiali e le olimpiadi sarebbero diventate un capolavoro di ritardi.
A Palazzo Balbi si rispolvera poi la delibera con cui Zaia il 16 settembre 2020 ha assegnato al dottor Claudio De Donatis, «in quiescenza dal primo novembre 2020», l'incarico a titolo gratuito di direttore del settore promozione economica e internazionalizzazione della Regione Veneto. Il motivo? Non si possono disperdere «la rilevante esperienza e la consolidata professionalità maturate da De Donatis» alla guida del turismo, da risollevare dopo la catastrofe del Covid che aveva desertificato gli alberghi e i ristoranti.
Insomma, i manager bravi non perdono mai la poltrona se lavorano gratis. Delibera analoga anche per Teresa De Gregorio, capo settore della Cultura, volontaria per un anno dopo la pensione.
Ma il caso più emblematico riguarda Mario Caramel, l’ex segretario generale della giunta regionale, richiamato in servizio con un paio d’incarichi. Zaia lo ha nominato, a titolo gratuito, presidente dell’Osservatorio dell’autonomia per coordinare in tandem con Maurizio Gasparin i docenti delle università di Padova, Venezia, Trento e Udine che si sono insediati il 24 febbraio 2021.
Il presidente Ciambetti ha affidato invece a Caramel l’ufficio del Garante dei diritti della persona. L’incarico non confligge con la legge Madia e i vincoli dell’Inps: si parla di rimborsi spese per le trasferte da Treviso a Mestre e di un’indennità di carica. Un ruolo delicatissimo, sul piano giuridico e sociale. Si tratta di salvare i ragazzi maltrattati in famiglia e dare una mano alle persone finite in carcere. Nessuna obiezione, al momento del voto in aula: la professionalità dell’avvocato Caramel è una garanzia.
