TRIESTE Figuranti, laboratori didattici, rievocazioni storiche e punti riqualificati e ripensati. Si chiama “Il Castello delle meraviglie” ed è il progetto di rilancio del Castello di San Giusto.
Tra l’altro, quel sito turisticamente strategico per Trieste, ora può contare anche su una conservatrice, Anna Krekic, che disporrà di un ufficio proprio all’interno del maniero e se ne occuperà a 360 gradi. «Assieme al Museo del Mare è il sito su cui mi sto maggiormente concentrando, sia a livello di progetti che di investimenti, che arriveranno anche dall’imposta di soggiorno – premette l’assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi –. Ho deciso di lanciare il progetto, lo slogan, “Il Castello delle meraviglie”, perché nel 2019 quel sito ha registrato 130 mila visitatori – aggiunge –, ma la sua potenzialità è enorme. Dovrebbe riuscire a fare una sana concorrenza al Castello di Miramare, guidato molto bene dalla direttrice Andreina Contessa, e per questo ho messo in pista una serie di iniziative utili a renderlo più attrattivo: alcune novità verranno introdotte a breve, su altre stiamo lavorando».
Il primo cambiamento è, appunto, che «finalmente abbiamo una conservatrice, la capace Anna Krekic, che a tempo pieno si occuperà del castello – spiega Rossi –. Si insedierà in un ufficio proprio all’interno della struttura, e la sua presenza servirà anche da presidio per monitorare tutta l’attività del castello».
I primi investimenti riguarderanno l’ammodernamento dell’atrio, della biglietteria. Tra i piani di Rossi rientra anche la sistemazione della ex falegnameria. L’infopoint – che si occupa di fornire indicazioni ai turisti, mettendo a disposizione materiale informativo, cartoline, mappe e souvenir – resta gestito «molto bene», ci tiene a evidenziare Rossi, dalla Pro Loco di Trieste a cui a breve verrà assegnato un altro progetto, quello dei figuranti.
Pezzo forte del progetto “Il Castello delle Meraviglie”, infatti, è l’animazione. Per il progetto dei figuranti, che partirà nel corso del prossimo mese di luglio, sono già stanziati 50 mila euro. «Si tratta di persone in costume, vestite da castellani, da abitanti del castello – illustra l’assessore – che regaleranno un’atmosfera diversa: sono certo che i turisti si divertiranno a farsi i selfie. Non nego che mi piacerebbe se pure il personale della biglietteria e dell’infopoint indossasse i costumi d’epoca».
In fase di rifinitura anche un cartellone di rievocazioni storiche. «Una mia ambizione – ammette Rossi – è anche quella di riuscire ad attivare lì delle botteghe, dei laboratori, con qualcuno che tesse la lana, un fabbro o un sarto». Obiettivo dell’assessore è quello di creare «un castello di San Giusto a portata di bambini e famiglie, con laboratori didattici, valorizzando l’armeria e il Lapidario tergestino», ma anche accessibile a tutti con una serie di interventi che andranno ad abbattere le barriere architettoniche.
Ci sono poi tre punti nevralgici da ripensare. Si parte dal Bastione fiorito, orfano della Alinari, dove Rossi ha previsto di creare un grande spazio multimediale, capace di attrarre anche i più giovani. A seguire c’è il Bastione veneto o rotondo, il più panoramico.
«Con una serie di prescrizioni lo abbiamo concesso per la prima volta a degli studenti per fare una festa aperta a 200 persone: se questa esperienza riuscirà, quella potrebbe essere una chiave di utilizzo di quegli spazi».
La spina nel fianco, infine, resta la Bottega del Vino. Per quel locale da anni il Comune non riesce a trovare una gestione stabile. Serve una nuova strategia, perché alle condizioni attuali non è imprenditorialmente appetibile. «Per dare il segnale che si apre un nuovo capitolo per quel locale, intanto gli cambierei nome – sostiene Rossi – e poi con i nostri tecnici stiamo valutando come rendere quegli spazi indipendenti come ingresso e uscita dal resto del castello, in modo che le due attività non interferiscano l’una con l’altra. Il presupposto per chi lo gestirà, resta che va garantito durante il giorno un servizio di degustazione delle eccellenze del territorio».
