il caso
PAVIA. Centocinquanta euro per installare un addolcitore dell’acqua che, secondo il suo idraulico di fiducia, non sarebbe stato necessario. Per questo una residente di via Marangoni ha scritto al Comune per essere rimborsata.
La vicenda inizia il 26 maggio quando la donna riceve la visita di un professionista incaricato dal Comune di verificare le caldaie. Su un modulo prestampato, con intestazione del settore 7 - Urbanistica e ambiente, l’ispettore scrive «Manca sistema di trattamento dell’acqua (condizionamento chimico».
Spiega - a voce - che il calcare nel corso degli anni potrebbe danneggiare la caldaia perchè l’acqua di Pavia ha una durezza superiore ai 15 gradi francesi. Tuttavia il modulo prestampato ha toni perentori: vi si intima di provvedere all’intervento entro cinque giorni lavorativi e di darne comunicazione al Comune. «In mancanza di ricezione di tale comunicazione - vi si legge - il Servizio scrivente provvederà, secondo le disposizioni della vigente legge, a effettuare il distacco dell’impianto in oggetto dalla rete pubblica di fornitura del gas».
Intimorita dalla prospettiva di vedersi tagliare la fornitura, la donna si rivolge all’idraulico che le aveva installato la caldaia che, dopo avere aggiunto l’addolcitore del costo di circa 150 euro, scrive la comunicazione da inviare al Comune: «È stato installato il dosatore di polifosfati nell’ingresso idrico della caldaia. L’impianto risulta essere a norma, ma si ritiene doveroso precisare l’inutilità del dispositivo di trattamento acqua, dal momento in cui nell’area metropolitana di Pavia la durezza dell’acqua, espressa in gradi francesi, si attesta intorno ai 12 massimo 14 gradi».
La veridicità delle parole dell’idraulico è facilmente riscontrabile esaminando i dati pubblicati dalla società Pavia acque, secondo i quali la “forbice” del dato sulla durezza dell’acqua varia tra i 12 e i 14 gradi. Tra l’altro, nel modulo lasciato dall’ispettore non vengono citate le norme in forza delle quali è obbligatorio il sistema di addolcimento. Per questo la donna ha scritto al Comune riservandosi di chiedere il rimborso. —
