Il pm Marano attende dati-chiave dalla scatola nera
Villa Minozzo «Abbiamo avuto delle coordinate, siamo andati sul posto e abbiamo trovato tutto bruciato».
È la testimonianza-shock di un militare che l'Aeronautica ha pubblicato sul suo profilo Twitter ed è anche l’avvio della delicata inchiesta – titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Marco Marano – che dovrà far luce sulla tragica fine del pilota dell’elicottero Agusta Koala AW19 e dei sei passeggeri (quattro manager turchi e due colleghi libanesi) precipitati in un vallone sul crinale dell'Appennino reggiano, tra il Rifugio Battisti e la località Segheria.
L’avvistamento – poco dopo le 11 – grazie ad un elicottero del 15° Stormo dell’aeronautica, sulla scia della segnalazione di un escursionista. Alcuni alberi bruciati l’indizio-chiave.
Due le ipotesi di reato su cui s’indaga: omicidio colposo e disastro colposo. Sul secondo versante giudiziario stava già lavorando la Procura di Modena nelle iniziali 48 ore di ricerca, ma ora questo fascicolo, per competenza territoriale, finirà sul tavolo del pm Marano.
L’area impervia del terribile ritrovamento è stata messa sotto sequestro.
Il magistrato inquirente ha già richiesto l’autopsia sui sette cadaveri carbonizzati per capire con esattezza momento del disastroso impatto e cause di morte. Le salme sono state trasferite in obitorio a Modena.
Il gran lavoro per tutta la giornata di una cinquantina fra soccorritori e investigatori – aeronautica militare, soccorso alpino, guardia di finanza con il reparto specializzato dell’Abetone e carabinieri – sta dando contorni precisi a quanto ritrovato, utilizzando tecniche alpinistiche (cioè con le corde) per calarsi nel canalone e raggiungere i resti dell’elicottero e delle persone a bordo, mentre l’utilizzo di droni ha apportato fotografie e video.
Fra l’altro – come anticipato dalla Gazzetta – c’è un video, di una ventina di secondi, mandato via chat da un manager al figlio in Libano verosimilmente prima del blackout che ha inghiottito l'elicottero, si vede il volo durante una tempesta. Un video divenuto un testamento.
Rinvenuta la scatola nera che contiene informazioni importanti su quanto accaduto dalla partenza dell’elicottero da Tassignano (Lucca) alle 9.32 di giovedì, fino al momento del disastro.
Perché il velivolo aveva smesso di dare segnali? Cosa si sapeva del piano di volo sul percorso previsto da Tassignano a Castelminio di Resano (Treviso)? Già partita la macchina investigativa per acquisire la documentazione di volo, ma anche quella relativa alla manutenzione dell’elicottero.
L'Agenzia nazionale per lasicurezza del volo (Ansv) ha aperto un'inchiesta di sicurezza e disposto l'invio di un proprio investigatore sul luogo dell'incidente. l