Due a due e palla al centro. Al doppio ritiro Red Bull in Bahrain nella prima gara stagionale fa seguito, adesso, quello Ferrari a Baku. Ai due ko di Max Verstappen a Sakhir e Melbourne per problemi tecnici si aggiungono ora i due zeri consecutivi di Leclerc a Barcellona e Azerbaijan. Ciò testimonia che quest’anno l’affidabilità può essere una ruota che gira e che è ritornata ad essere fortemente decisiva nell’assegnare il titolo mondiale. Quando la scuderia di Milton Keynes aveva bucato quelle due corse avevamo scritto che, con una Ferrari tornata così forte nelle prestazioni, sarebbe stata molto dura riprenderla.
Poi nel Campionato è intervenuta la regola della compensazione e adesso è inaspettatamente Red Bull a recitare la parte della lepre. Come la Rossa ad inizio anno. Ma questo non cambia il tiro di quell’affermazione: sia per Ferrari che per Red Bull, infatti, queste grosse battute d’arresto in termini di affidabilità potranno ancora costare care ad entrambe. Nulla è deciso. Ma il terzo ritiro di Charles Leclerc al comando di un Gp e la contestuale doppietta (la terza nel 2022) Red Bull potrebbero pesare di più. Il pilota monegasco, infatti, era già arrivato in terra azera con il terzo turbo stagionale nuovo di zecca raggiungendo già il limite delle tre componenti disponibili per l’intero anno.
Questo ennesimo abbandono non ci voleva perché si prospetta la penalità già dal prossimo Gp in Canada. Nello stesso tempo anche Red Bull deve stare attenta con il cambio della vettura di Verstappen, già al terzo esemplare in uso dei quattro consentiti. Tuttavia, in questa fase sembra che la Ferrari abbia qualche problema in più, oltre alla solita, forte pressione psicologica da parte dell’ambiente esterno, che di certo non aiuta. A questo punto un dato è comunque certo: Red Bull, dopo le batoste di inizio Mondiale, ha reagito alla grande ribaltando una situazione molto critica. Il Cavallino non sarà da meno?
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