GORIZIA. La biblioteca slovena Damir Feigl è collocata negli spazi del Trgovski dom a Gorizia. Il suo progetto e la sua realizzazione portano la firma di Dimitri Waltritsch, architetto nato nel capoluogo isontino, che da tempo ha lo studio professionale a Trieste. Per questo lavoro, Waltritsch ha vinto il premio sloveno Ohs Award.
Open House Worldwide è una rete che raggruppa oltre cinquanta città e regioni in tutto il mondo con il proposito di diffondere la conoscenza dell’architettura di qualità. È all’interno di questa rete che si possono compiere visite guidate agli edifici selezionati da una commissione di architetti, designer e docenti. In Italia fanno parte della rete Milano, Napoli e Roma. Poi, non va dimenticata la Slovenia che ha organizzato le visite guidate nel fine settimana dal 27 al 29 maggio.
Ecco, tra i quasi 60 progetti nominati dalla giuria di esperti nella categoria degli edifici pubblici quello che ha ottenuto il maggior numero di voti da parte dei visitatori è stato proprio il lavoro di Waltritsch. «Sono naturalmente sorpreso del risultato finale anche perché è la prima volta, nelle 13 edizioni del festival Ohs, che la giuria di esperti seleziona un progetto al di fuori dai confini della Slovenia» afferma l’architetto, che, oltre alla libera professione, è docente all’Accademia di Belle Arti di Udine e, in passato, è stato docente universitario a Trieste e Ferrara.
Il suo progetto risale al 2019-2020. Dopo un cantiere di circa un anno e mezzo la nuova sede della biblioteca slovena è stata inaugurata nell’aprile 2021. In precedenza, la Damir Feigl trovava ospitalità al KBcenter, sempre a Gorizia. È stata la Regione a finanziare l’intervento: il quadro economico era di 1.114.000 euro; la proprietà del palazzo è infatti del demanio regionale.
Il Trgovski Dom, vincolato dalla Soprintendenza, è stato realizzato nel 1905 da Max Fabiani. «Il palazzo dove ha sede la biblioteca, situato all’angolo tra corso Verdi e via Petrarca - prosegue Waltritsch - è connotato da tre elementi in primis: dalla posizione urbana, centralissima e quindi di assoluto privilegio. Poi, va evidenziato che il progetto rispetta il Fabiani urbanista, perché riprende la torretta che marca l’angolo dell’edificio e lo riporta venti metri più in basso all’interno della biblioteca con un elemento circolare presente nel soppalco di nuova realizzazione. Infine, il terzo elemento è costituito dalle enormi finestre volute da Fabiani, che partono a 50 centimetri da terra e che usiamo come strumento di comunicazione tra le attività dell’interno della biblioteca e la vita quotidiana della città».
Le finestre, in particolare, sono alte 4 metri e larghe 2 metri e mezzo. L’altezza del pianoterra è considerevole: di ben 5 metri e quaranta centimetri. Ecco perché si è potuto realizzare il soppalco, che ha quindi raddoppiato la superficie della biblioteca. Tra il piano terra e i locali del seminterrato l’area della Damir Feigl è di 875 metri quadrati. La biblioteca presenta un’offerta adatta a ogni pubblico: è frequentata da studenti delle superiori e dell’università, ma anche dai bambini (visto che c’è un’ampia sezione di libri per l’infanzia) e dagli adulti. È presente nell’offerta un’emeroteca, con una raccolta di giornali e riviste. Il pubblico ha a disposizione testi sia in lingua slovena sia in italiano.
Il legame con le attività del Trgovski dom, a cominciare da quelle ospitate nella sua sala conferenze, è immediato. Intanto, in quest’anno la biblioteca ha triplicato le visite, «“anche perché abbiamo molto puntato sulla piacevolezza dell’ambiente: c’è una straordinaria illuminazione e ci sono arredi su misura, con l’impiego di materiali di pregio come il rovere, un’eccellenza del territorio» conclude Dimitri Waltritsch.