Avrebbe voluto reagire a quel ragazzo alto e muscoloso conosciuto poco prima in discoteca. Avrebbe voluto gridare, ma si era ritrovata senza fiato e senza forze per scappare. Solo dopo, quando tutto ormai era finito, è riuscita piangendo a raccontare quanto accaduto a un'amica. La richiesta di aiuto al 112 e all'ambulanza è scattata qualche ora dopo la mezzanotte di ieri per una violenza sessuale avvenuta nel parcheggio di un locale sulla spiaggia di Cattolica. In poche ore, verso le 9 di questa mattina, i carabinieri della tenenza di Cattolica, dopo aver raccolto prove e sentito testimoni, hanno arrestato il presunto autore della violenza, un 22enne residente a Pesaro. Un'indagine velocissima che ha portato i carabinieri, coordinati dalla sostituto procuratore Annadomenica Gallucci, a rintracciare un gruppo di amici di Pesaro e a capire chi era ritenuto responsabile di aver violentato la 20enne a Cattolica.
Grazie alle testimonianze degli amici della ragazza e di conoscenti comuni, questa mattina i militari dell'Arma hanno bussato alla porta di un appartamento di Montecchio di Pesaro, arrestando con l'accusa di violenza sessuale e lesioni, un ragazzo, 22 anni, cittadino albanese, incensurato e dipendente di una ditta edile. Il giovane, che vive con lo zio e non ha mai avuto problemi con le forze dell'ordine, è difeso dall'avvocato Marco Defendini del foro di Pesaro. Ora si trova in carcere a Rimini, dove nei primi giorni della prossima settimana si terrà l'udienza di convalida davanti al gip. In attesa che il 22enne spieghi al giudice e al difensore cosa è accaduto, al momento c'è la versione della ragazza. Subito dopo l'allarme dato da un'amica della 20enne, che ha chiamato i carabinieri e l'ambulanza, la giovane è stata portata in pronto soccorso dove i medici hanno attivato il protocollo anti stupro.
Riscontri positivi del racconto della vittima sarebbero arrivati dalle testimonianze di due ragazze e due ragazzi che nell'immediatezza dei fatti avrebbero tentato di affrontare il giovane albanese. La 20enne infatti pare si fosse fidata del ragazzo, appartandosi, proprio perché amico di conoscenti comuni. Le indagini ora si concentreranno sui riscontri oggettivi oltre che sulle prove biologiche che verosimilmente arriveranno dopo i test di laboratorio. Così come i carabinieri dovranno appurare se la vittima e anche il presunto violentatore abbiano fatto abuso di alcol o altre sostanze prima di uscire dal locale. «Non ho ancora parlato con il mio assistito - ha spiegato l'avvocato Defendini - Lo vedrò domani in carcere e cercheremo una spiegazione all'intera vicenda».