MONFALCONE. Giorgio Mistretta, giornalista gastronomico, scrivendo sulla rivista “La Buona Tavola”, editoriale del Corriere della Sera, nel numero di ottobre 1975, indicava come il dolce prodotto da Mario Cosolo dal 1935 fosse già allora il capostipite di una numerosa famiglia di Tirimesu. In questi anni è stata recuperata e documentata la storia del Tirime Su–Coppa Vetturino™ e, nell’ultimo periodo, si è voluto riportare sulle tavole il dolce originario realizzato da Mario, giovane cuoco in servizio sul panfilo reale Savoia, che ha poi proposto con successo nel suo locale di Pieris, il ristorante Al Vetturino.
Consorzio Culturale del Monfalconese e Isis Pertini hanno stretto a maggio 2021 un accordo per formare gli studenti dell’indirizzo enogastronomia e ospitalità alberghiera, con sede a Grado, nella preparazione del Tirime Su–Coppa Vetturino™, della cui ricetta il Ccm è depositario. Dopo il momento formativo coordinato da Flavia Cosolo, figlia di Mario, da anni impegnata nella valorizzazione del dessert, sulle modalità di realizzazione e somministrazione del Tirime su nella sua versione originale “Coppa Vetturino”, in questi giorni i docenti di cucina dell’indirizzo professionale hanno avuto modo di seguire nella struttura scolastica di Grado, una lezione del maestro pasticcere Roberto Lestani, campione del mondo di pasticceria e grande esperto di merceologia e chimica degli alimenti, oltre che presidente della Federazione italiana pasticceria, gelateria e cioccolateria. I professori hanno così potuto applicare nella realizzazione della ricetta originale, appresa da Flavia Cosolo, le ultime tecniche in materia di lavorazione delle materie prime. Il maestro ha accompagnato la lezione, cui è stata presente anche la dirigente dell’istituto, Carmela Piraino, con nozioni chimica.
«È importante trasmettere le tradizioni del territorio in cui la scuola e gli studenti sono radicati per valorizzarle – afferma la dirigente –. In questo contesto si inserisce la riflessione sui percorsi utili a renderle attuali e sempre vive». «Si tratta di una trasmissione di conoscenze – sottolinea il presidente del Ccm Davide Iannis – che valorizza la tradizione enogastronomica locale, diventando un importante volano economico, a conferma del ruolo assunto dal Ccm nello sviluppo sociale culturale ed economico sostenibile del territorio».