VIAREGGIO. La tregua sui prezzi di benzina e gasolio è durata poco. Il costo dei carburanti è tornato a correre. E a velocità molto sostenuta, tanto che la Confesercenti fa una previsione poco allegra: nei prossimi giorni almeno la benzina salirà sopra i 2 euro al litro in tutti gli impianti. O quasi.
La velocità con cui i prezzi stanno salendo è visibile anche dall’Osservaprezzi del ministero dello Sviluppo economico. Si tratta di un sistema di monitoraggio del costo dei carburanti che è stato ideato a tutela del consumatore. Il gestore dell’impianto di distribuzione del carburante è tenuto a comunicare ogni variazione delle tariffe all’Osservaprezzi, pena una multa. Non è possibile, ovviamente, pubblicizzare un prezzo che poi non è quello realmente applicato all’automobilista o all’utente della strada in generale.
I dati devono essere aggiornati in continuazione: quelli che pubblichiamo sono stati raccolti alle 15 di ieri, quindi è possibile che ci siano state ulteriori variazioni nelle ultime ore. Il quadro fornito è, comunque, una buona mappa per l’automobilista versiliese alla ricerca del risparmio. Nel tabellone sono indicati gli impianti suddivisi per territorio comunale: ormai la traversata alla ricerca del prezzo migliore non ha più ragion d’essere, perciò ogni utente cerca un distributore vicino in grado di garantirgli un buon risultato finale. Cioè riempire il serbatoio senza svuotare il portafoglio.
Non è un compito facile. Nelle scorse settimane si era riusciti a calmierare il costo di benzina e gasolio, che era tornato a cifre meno stellari. Oggi si torna sopra i 2 euro al litro in molti impianti. E secondo il viareggino Alessandro Vietina, presidente della Faib Confesercenti per l’area Toscana Nord, nei prossimi giorni dappertutto il costo del carburante supererà quella soglia psicologica.
Gli stessi benzinai, con Vietina in prima fila nella battaglia anti-rincari, spiegano che questi aumenti penalizzano anche loro, oltre ai consumatori.
Se con 100 euro si ricevono poco meno di 50 litri di carburante invece di 60, anche il benzinaio non ha il suo tornaconto. Intanto la clientela diminuisce. E nel mirino finiscono anche le commissioni sulle carte di credito. «Sono a percentuale – spiegano i benzinai – e quindi vanno a incidere in maniera troppo sensibile sul nostro guadagno». Da questo punto di vista la categoria ha sempre sostenuto di essere sotto scacco delle grandi compagnie petrolifere. Ma c’è da dire che la guerra sta complicando la situazione per l’intera economia. Come si vede anche dal caro energia.
Al di là di tutto, l’ennesima ondata dei rincari non è una buona notizia neppure per il turismo. In questo momento le previsioni parlano di una possibile stagione d’oro, grazie al fatto che molti italiani sceglieranno la vacanza in patria. E gli stranieri sono attesi al grande ritorno dopo due anni di pandemia: già in questi giorni se ne stanno vedendo parecchi in giro. Ma se prender e l’auto finirà per costare poco meno dall’aereo, l’effetto sul turismo sarà deleterio. Una cosa è certa: il caro carburante si ripercuoterà in maniera importante anche su settori come la ristorazione. Carne e pesce saranno sempre più salati, a prescindere dalla mano pesante del cuoco: i beni di consumo che si muovono sul trasporto su gomma schizzeranno ancora alle stelle.