Nove i film dal 14 al 20 luglio, una sezione su Pasolini I riconoscimenti. Opera d’autore a Hazanavicius e Farhadi
Torna a Gorizia dal 14 al 20 luglio 2022 il Premio “Sergio Amidei” e lo fa con uno sguardo spiccatamente internazionale, a segnalare l’inizio del percorso che nei prossimi anni porterà (nel 2025) il binomio Nova Gorica / Gorizia a essere il centro di innumerevoli eventi legati al titolo di prima Capitale Europea della Cultura dalla peculiare natura trasfrontaliera.
La 41esima edizione vedrà l’eclettico Michel Hazanavicius ricevere l’ambito riconoscimento. Ma il Premio all’Opera 2022 sarà per la prima volta duplice proprio per sottolineare l’eccezionalità di questa edizione, che vuole anche porsi come segnale di rilancio del mondo dei festival e delle sale dopo stagioni di grande difficoltà, e simbolicamente inaugurare il quadriennio che porterà a Gorizia 2025.
Ecco allora che a lui si affianca il premio speciale che il Premio Amidei ha voluto conferire a un maestro indiscusso, a sua volta chiamato a Cannes in veste di giurato proprio per le sue capacità di regista e sceneggiatore: Asghar Farhādi.
Sotto questi nomi tutelari, si susseguiranno le proiezioni dei film candidati al Premio Internazionale alla Miglior Sceneggiatura “Sergio Amidei”, selezionati dalla giuria.
«Quest’anno la selezione si compone di 9 titoli invece degli abituali 7. Reduci da una pandemia, che aveva bloccato l’uscita di numerosi film, ci siamo trovati di fronte a una stagione estremamente ricca che ci ha indotto ad ampliare la rosa per non sacrificare opere meritevoli.
I titoli scelti – che spaziano dal Friuli di Piccolo corpo alla Finlandia di Scompartimento n° 6, passando per la Londra di Il ritratto del Duca fino alla Spagna di Il capo perfetto – proprio per la loro diversità offrono una panoramica che tocca molti temi e apre diverse prospettive di approccio alla sceneggiatura».
Spiega la giuria, che aggiunge: «Le tante anime rappresentate in questa selezione mostrano infatti i molteplici modi di declinare questo peculiare tipo di scrittura, offrendo una visuale sfaccettata su questo mondo e sugli aspetti di cui si compone.
Questi film condividono però un tratto comune: diversi per genere e provenienza geografica, pongono tutti particolare attenzione e cura nei confronti dei personaggi, a cui – in vari modi – la scrittura ha saputo dar vita. Ne sono nate figure capaci di innescare un dialogo con lo spettatore e fare breccia nel suo cuore».
La scelta è dunque ricaduta su Ariaferma (sceneggiatura di: Leonardo Di Costanzo, Valia Santella, Bruno Oliviero), Scompartimento N.6 (sceneggiatura di Andris Feldmanis, Livia Ulman, Juho Kuosmanen); Illusioni perdute (sceneggiatura di Jacques Fieschi, Xavier Giannoli); Il ritratto del duca (sceneggiatura di Richard Bean, Clive Coleman); Qui rido io (sceneggiatura di Mario Martone, Ippolita di Majo); Il capo perfetto (sceneggiatura di Fernando León de Aranoa); Piccolo corpo (sceneggiatura di Laura Samani, Marco Borromei, Elisa Dondi); I fratelli De Filippo (sceneggiatura di Sergio Rubini, Carla Cavalluzzi, Angelo Pasqualini; Marx può aspettare (sceneggiatura di Marco Bellocchio).
Una lista di titoli che hanno già raccolto premi in vari festival internazionali e che ora si contenderanno l’ambito riconoscimento goriziano.
Oltre alla competizione però, non mancheranno appuntamenti di riflessione e analisi, come quello con la sezione Pagine di cinema. Verrà quindi proposta una retrospettiva su Pasolini costruita attraverso la lente del suo impegno come sceneggiatore.