UDINE. Non si può dire che sia congestionato come una tangenziale all’ora di punta, ma c’è del traffico all’interno del centrocampo dell’Udinese, reparto in cui i movimenti registrati in entrata, in abbinata alle voci su altri possibili obiettivi, altro non fanno che alimentare l’ipotesi di partenze illustri, come potrebbero essere quelle di Walace e di Roberto Pereyra, anche se le ultime voci dall’Argentina spingono verso il prosieguo dell’avventura europa del “Tucu”, visto che è difficile che il River Plate riesca a portarlo a casa con pochi spiccioli, considerando il contratto in essere con l’Udinese fino al 2023. Ma questo non significa necessariamente che Pereyra resterà in bianconero.
D’accordo, l’ipotesi che l’Udinese di Sottil possa giocare con una mediana pari all’interno di un 3-4-1-2 può spiegare in parte le mosse già messe in atto e i sondaggi, ma il fatto che l’Udinese abbia già rimpolpato le corsie esterne con gli arrivi a parametro zero dei millenials classe 2002 Festy Ebosele dal Derby County e del portoghese Leonardo Buta dallo Sporting Braga, conferma l’intenzione di voler puntare ancora molto su esterni di buona gamba, garantendo propellente e prospettive alle spalle dei vari Nahuel Molina (se resterà), Brandon Soppy e Destiny Udogie. Il rebus da risolvere però è là in mezzo, dove l’Udinese si è già portata avanti col 24enne sloveno 24enne Sandi Lovric, prolungando poi di un altro anno il contratto al 34enne Mato Jajalo, prima di esercitare l’opzione sul rinnovo contrattuale con cui il 31enne Tolgay Arslan resterà ancora bianconero per un anno ancora, come fatto nei giorni scorsi.
Sulla possibilità che l’operazione-Arslan possa fungere da “moneta” di scambio per altre trattative si può discutere almeno quanto alla versatilità dell’ex Lugano Lovric, anche lui arrivato a parametro zero, ma è indubbio che siano proprio queste le mosse che potrebbero portare ai saluti di Pereyra o di Walace.
A corroborare queste eventuali partenze ci pensano poi anche le voci già registrate, quelle più insistenti arrivate dalla Turchia per esempio, dove sono certi che Gino Pozzo abbia proposto 7 milioni più il 25% sulla futura vendita, pur di arrivare al regista della nazionale bosniaca Amir Hadziahmetovic, 25enne munito anche di passaporto danese del Konyaspor.
Ne basterebbero invece al massimo due per arrivare a un altro bosniaco, con cittadinanza anche italiana, come il classe ’97 Dario Saric, in scadenza con l’Ascoli a giugno 2023 (e che per questo costa meno della metà di un altro possibile obiettivo in B, il pisano Marius Mihai Marin, romeno classe 98).
Di lui ha parlato il nuovo tecnico Andrea Sottil a Pozzo, e basterebbe una chiamata al diretto interessato per scavalcare Torino, Verona, Cremonese e Samp.
Il tutto, senza dimenticare che nel progetto della società c'è il lancio definitivo di Lazar Samardzic, il classe 2002 che ha concluso con 2 gol e 2 assist la sua prima stagione in A, e Jean Victor Makengo. È il francese classe ’98 che ha chiuso in crescendo, il giocatore che si vuole portare in orbita. E l’Inter, che ha già preso informazioni, lo sa.