PADOVA. Da martedì Fabio Bui torna in ufficio all’Usl 6. L’ormai quasi ex presidente della Provincia lascia il posto al suo vice, Vincenzo Gottardo, che ricoprirà l’incarico in qualità di reggente fino alle elezioni che lui stesso dovrà convocare entro 90 giorni. Il nuovo presidente verrà quindi eletto da consiglieri provinciali e sindaci.
Bui, dipendente a tempo indeterminato dell’Euganea con qualifica di collaboratore amministrativo senior, si trovava in aspettativa non retribuita per l’espletamento del mandato di sindaco del Comune di Loreggia, con contestuale incarico di presidente della Provincia.
Dalla settimana prossima, al termine del secondo mandato di fila da primo cittadino, perderà – di conseguenza – anche il suo ruolo a palazzo Santo Stefano, tornando così alla sua precedente attività.
«Avere un lavoro che ti aspetta ti rende un uomo libero, perché ti permette di non essere soggetto a compromessi» sostiene Bui ai vertici della Provincia per 8 anni, gli ultimi da presidente e i 4 precedenti da vice «esco da questa esperienza arricchito, con competenze che sarò contento di mettere a disposizione anche nel mio incarico se necessario. Quanto alla politica, ci sono mille modi per farla, non serve essere necessariamente in primo piano, tornerò a farla con le associazioni. Porto con me tanti bei rapporti costruiti in questi anni anche se» scherza «so benissimo che tra questi saranno, numerosi, quelli che dalla settimana prossima non mi risponderanno più al telefono».
Ogni ciclo che si conclude porta con sé dei bilanci: «Il rapporto costruito con tante persone resta uno dei risvolti più belli di questa esperienza» conferma «al di là delle opere realizzate, che pure non sono poche, credo che mi si riconosca la capacità di aver lavorato sempre per un obiettivo, senza mai creare divisioni. Dopo un periodo travagliato e di forti divisioni tra le istituzioni locali, credo di essere stato un elemento di coesione, un “collante”. E questo è quello che rivendico più di tutto, il dovere, come amministratore, di metterci testa e cuore. E mi auguro che chi raccoglierà la mia eredità alla guida della Provincia prosegua sulla strada tracciata fino ad oggi in questo senso».
Dall’altra parte della medaglia c’è però qualche rimpianto: «Mi rammarica non aver visto almeno disegnato il progetto della Statale 308 e della Valsugana, per cui sono stato lasciato spesso solo anche se tutti ne parlavano, ma la politica non si fa con le pacche sulle spalle, viene un momento in cui devi scaricare a terra e metterti a fare» conclude «senza queste opere marginalizzi il territorio. All’orizzonte c’è il nuovo ospedale a Padova est: non possiamo aspettare che si ponga un problema di viabilità. Spero che la Regione prenda per mano la questione quanto prima, perché servono atti».
